Yiwu: la mecca del consumismo 'made in China'
la Città internazionale del commercio nella provincia sudorientale dello Zhejiang è il luogo di provenienza della maggior parte degli addobbi natalizi venduti in queste settimane in tutto il mondo. Un gigantesco mercato all'ingrosso da 6,4 milioni di metri quadri aperto sette giorni su sette per operatori di tutto il mondo che nel 2024 sono tornati ad arrivare in massa.
Milano (AsiaNews) - In queste settimane che precedono il Natale, sarà capitato di entrare in qualche megastore cinese alla ricerca di addobbi e decorazioni a basso costo. Aggirandosi tra i corridoi, in molti si saranno chiesti da dove proviene il vasto assortimento di articoli natalizi in vendita.
Nella maggior parte dei casi la risposta a questa domanda è Yiwu, località della provincia sudorientale dello Zhejiang che ospita il più grande mercato all’ingrosso del pianeta. Situata a circa 300 chilometri da Shanghai, la Città internazionale del commercio di Yiwu (Yiwu guoji shangmao cheng) questo il suo nome ufficiale è la mecca dell’iperconsumismo.
Fondata nel 1982, l’eccezionalità della fiera permanente si deduce dai numeri: 6,4 milioni di metri quadrati di estensione, cinque edifici di quattro piani zeppi di stand, 75mila fornitori, 2,1 milioni di prodotti appartenenti a quasi 30 generi diversi. È così grande che per visitarla tutta ci vorrebbe almeno una settimana.
Immaginiamo quindi di entrare in una città gremita di negozi, una sorta di paradiso dello shopping dove si può trovare di tutto e di più: articoli di cancelleria e hi-tech, casalinghi, indumenti e accessori, decorazioni a tema, strumenti musicali, giochi e molto altro ancora a un prezzo super conveniente. Per esempio, con l’equivalente di 50 euro è possibile portarsi a casa due paia di occhiai da sole, una chitarra elettroacustica o addirittura un tablet. Di tale merce, solo gli articoli natalizi e decorativi sono realizzati direttamente nel distretto produttivo di Yiwu, il resto proviene da altre zone industriali della Cina.
Aperto tutto l’anno sette giorni su sette, fatta eccezione per le festività nazionali, il mercato di Yiwu accoglie ogni anno più di 500mila buyers provenienti da tutto il mondo. Alcuni siti online offrono consigli su come trarre il massimo profitto dalla visita, suggerendo ai potenziali acquirenti stranieri di munirsi di denaro in contanti (molti negozi non accettano la carta di credito) e di arrivare già con le idee chiare sugli articoli da acquistare, le quantità e il budget da spendere. Dal momento che contrattare il prezzo dei prodotti è una pratica accettata, di fronte ai fornitori più ostinati la tattica migliore è fingere di allontanarsi e rinunciare alla transazione: piuttosto che far sfumare l’affare, i primi ci ripenseranno e accetteranno di vendere a un prezzo più basso.
Gli imprenditori che avessero difficoltà a orientarsi in questo immenso bazar possono sempre assumere un intermediario che li aiuti a trovare i migliori fornitori e condurre le trattative. Mentre per chi non potesse visitare la fiera di persona, la soluzione è a portata di click: basta infatti consultare i siti web dei rivenditori online specializzati per ricevere la merce di Yiwu direttamente a casa propria.
A Yiwu, tuttavia, i cittadini stranieri non sono solo di passaggio, molti decidono di stabilirvisi in modo permanente, tant’è che dei suoi 2 milioni di abitanti,10mila sono forestieri appartenenti a più di 100 diverse nazionalità.
A maggio di quest’anno le autorità locali hanno anche lanciato “Yijing”, la prima app in grado di fornire servizi per l’immigrazione agli imprenditori stranieri. Creata per semplificare procedure come la registrazione dell’alloggio e la domanda per il permesso di soggiorno, essa permette anche di soddisfare necessità legate alla vita quotidiana. Lo scopo della piattaforma è infatti quello di attrarre investitori stranieri a Yiwu, rendendo più confortevole il loro soggiorno nella città cinese.
Del resto, la presenza di questi ultimi è in continuo aumento: nei primi sette mesi del 2024, Yiwu ha emesso più di 9.000 permessi di soggiorno, mentre il valore degli scambi commerciali con l’estero ha raggiunto i 379,10 miliardi di yuan (pari a quasi 50 miliardi di euro), con un aumento del 18,1% su base annua.
Mohamed, interprete yemenita di 51 anni, vive a Yiwu da oltre 20 anni, dove si è trasferito dopo aver perfezionato gli studi in lingua cinese. Come egli ricorda, i pakistani sono stati tra i primi a fare affari a Yiwu, quando il mercato era ancora piccolo e decadente. All’epoca i venditori cinesi disponevano solo di piccole bancarelle e facevano la fila davanti alle camere dell’Honglu Hotel per mostrare la loro merce agli imprenditori stranieri.
Nel corso degli anni la Città Internazionale del Commercio di Yiwu hwua certamente subito una notevole evoluzione che l’ha resa uno dei poli commerciali più importanti della Cina e del mondo. Come riferiscono alcuni commercianti cinesi residenti in Italia, tuttavia, l’incertezza geopolitica causata dalla guerra in Ucraina e il relativo aumento dei costi del trasporto merci, soprattutto ferroviario, avrebbero limitato di recente le importazioni dalla città dello Zhejiang, preferendo prodotti realizzati negli ingrossi italiani.
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