Yangon, Aung San Suu Kyi sfida la censura e promuove l'opposizione in rete
La Nobel per la pace, in ripresa dopo un leggero malanno, ha ottenuto l'installazione di una rete wireless nella sua abitazione. Negli anni trascorsi agli arresti domiciliari non disponeva nemmeno del telefono. La Signora vuole anche sfruttare i social network per rivolgersi ai giovani. Il controllo del regime e la mancanza di infrastrutture nel Paese ostacoli al progetto.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) - Aung San Suu Kyi si affida alle nuove tecnologie per rivolgersi ai sostenitori, nonostante lo stretto controllo del regime militare sui media e internet. La leader dell'opposizione, in recupero dopo una persistente tosse che l’ha colpita nei giorni scorsi, pensa anche ai social network - Twitter su tutti - per dialogare con i giovani e propone ai capi delle minoranze di organizzare discussioni on-line. Tuttavia la proposta non sembra ancora attuabile per la carenza di reti e infrastrutture, come lamenta un leader etnico Chin: "lasciando perdere l'uso della videoconferenza in internet - sottolinea - non abbiamo nemmeno linee telefoniche adeguate".
Libera dal novembre scorso - dopo aver passato 15 degli ultimi 21 anni agli arresti - la 65enne Nobel per la pace ha ottenuto una connessione a internet nella sua abitazione al costo di 1020 dollari. Aung San Suu Kyi, che si è concessa un fine settimana di riposo per recuperare le energie, afferma di essere "riconoscente" per l'installazione della rete wireless, anche se il segnale è "molto debole" e finora non si sarebbe mai connessa.
Tuttavia, la leader della Lega nazionale per la democrazia (Nld) conferma di voler usare la rete per dialogare con i propri sostenitori - soprattutto con quanti vivono all'estero - e sfruttare i social network per incontrare le nuove generazioni. Fino ad oggi la "Signora" non ha mai utilizzato un computer o navigato in internet. Negli anni trascorsi agli arresti domiciliari, la sua casa a Yangon non disponeva nemmeno di una linea telefonica.
Aung San Suu Kyi ha usato il proprio nome per chiedere alle autorità il permesso per la connessione in rete, garantita dall'azienda governativa Yatanarpom Teleport dopo che un'impresa privata non era riuscita a fornire il servizio. Esso offre la navigazione in internet, ma non prevede l'uso di programmi on-line di comunicazione vocale. Il suo accesso sarà monitorato dal regime militare, che ha disposto uno stretto controllo sulle operazioni in rete della leader dell'opposizione. Un giovane leader della Nld, esperto di nuove tecnologie, aggiunge però che Aung San Suu Kyi è tranquilla: "non farà nulla in segreto e non ha nulla da nascondere al governo".
Dal 26 novembre scorso la leader dell'opposizione ha avviato un appuntamento settimanale con Radio Free Asia, per rivolgersi ai cittadini birmani all'estero. Il programma si intitola "Il popolo e la Signora" e permette alla donna di discutere dei problemi quotidiani, ricevendo e-mail o richieste anche da persone che vivono in Myanmar.
Per promuovere il dialogo e il confronto con le minoranze etniche, Aung San Suu Kyi pensa infine alle videoconferenze in rete. Una proposta che è accolta con un sorriso amaro da Siang Chin Thang, uno dei capi Chin: "lasciando perdere l'uso della videoconferenza in internet - sottolinea - non abbiamo nemmeno linee telefoniche adeguate". Egli aggiunge che, oltre al telefono, spesso viene a mancare anche la corrente elettrica.
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