20/11/2012, 00.00
INDONESIA
Invia ad un amico

West Java, neo-sindaco di Tasikmalaya vuole attuare la sharia

di Mathias Hariyadi
Budi Setiawan intende introdurre la legge islamica: “un impegno personale” verso i leader islamici, preso durante la campagna. Proteste dei movimenti civili, di attivisti e del comitato studentesco universitario. Il modello di Aceh per una società e una morale “islamica”. Sempre più a rischio la laicità dello Stato.

Jakarta (AsiaNews) - Il neo-sindaco di Tasikmalaya vuole introdurre la sharia, la legge islamica, per compiacere la frangia estremista locale che ha sostenuto la sua candidatura in campagna elettorale alla carica di primo cittadino. È stato lo stesso amministratore ieri, in un intervento pubblico ufficiale, ad annunciare il proposito - "un impegno personale" avrebbe spiegato -, nonostante la ferma opposizione di diversi gruppi cittadini, di attivisti e di movimenti trasversali come il comitato studentesco universitario. Durante la cerimonia di insediamento, Budi Setiawan ha confermato di "portare a termine il progetto" e fare di  Tasikmalaya, città situata nella zona a sud-ovest della provincia indonesiana di West Java, una realtà basata su "valori e morale" islamica.

Per giustificare la scelta di introdurre la sharia, il sindaco Setiawan ha spiegato di aver ricevuto "un forte sostegno di leader islamici" in campagna elettorale. Ora intende onorare gli "impegni" presi con i fondamentalisti, assicurando l'approvazione delle leggi islamiche quali basi per il diritto, per il costume, per il comportamento nella sua città.

La politica del primo cittadino incontra il plauso di un unico parlamentare regionale, Asep Maosul, a fronte di una vera e propria ondata di critiche e di indignazione popolare. I contrari affermano che la politica e la morale pubblica non possono essere appannaggio di una particolare persona o di un'unica religione di riferimento. Essa è inoltre contraria ai diritti umani e alla libertà di espressione di ciascun cittadino, in una realtà da tempo al centro di polemiche per il tentativo di "islamizzarla" perpetrato dalle autorità (cfr. AsiaNews 11/06/2012 West Java: velo obbligatorio a Tasikmalaya, le autorità impongono la sharia).

Sulla carta l'Indonesia - il Paese musulmano più popoloso al mondo - è una nazione laica, fondata su una Costituzione del 1945 che riconosce pari diritti fra i cittadini e il rispetto di tutte le religioni pur essendo l'islam la maggioranza. Tuttavia, in alcune realtà particolari come la provincia di Ace - a lungo teatro di una guerriglia separatista molto violenta - le autorità centrali hanno concesso l'entrata in vigore della legge islamica pur di raggiungere l'obiettivo della pace. L'ideale di laicità e pari diritti non impedisce però di scongiurare abusi e violenze: come nel caso del sindaco di Bogr Diani Budiarto, che incurante della legge ha messo i sigilli alla Yasmin Church oppure l'omologo di Bekasi, che ha bloccato gli accessi alla chiesa protestante Philadelphia

 

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Aceh, coppia di cristiani condannata alla fustigazione per gioco d’azzardo
28/02/2018 09:59
Aceh: attivisti e società civile contro la sharia anche per i non musulmani
02/10/2014
Aceh: La sharia sarà applicata anche ai non musulmani
24/09/2014
East Java, funzionari pubblici costretti a pregare Allah
03/09/2013
East Java, le donne poliziotto devono indossare il velo islamico
07/03/2009


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”