West Java, missionario francescano traduce in indonesiano la “Laudato sì”
Jakarta (AsiaNews) - Grazie all’impegno di un frate francescano, i cattolici indonesiani possono leggere per intero l’enciclica di papa Francesco “Laudato sì” nella loro lingua madre. Il documento è infatti da poco disponibile in formato digitale e può essere scaricato collegandosi al provider Obor Publishing Company, di proprietà della Conferenza episcopale indonesiana (Kwi). Protagonista dell’opera di traduzione p. Martin Harun (nella foto), che dal suo ritiro di studio, preghiera e meditazione nel convento francescano di Cipanas (West Java), ha dato vita in poco tempo alla preziosa opera.
Sin dalla presentazione ufficiale il 18 giugno scorso, il sacerdote francescano di origini olandesi ha accarezzato con entusiasmo il progetto di tradurre l’enciclica papale - disponibile in italiano, tedesco, inglese, spagnolo, polacco, portoghese, arabo e francese - anche in lingua indonesiana.
Il sacerdote e professore emerito di Sacre scritture all’istituto di Filosofia Driyarkara a Jakarta racconta di aver voluto tradurre il testo “per esprimere la mia personale gratitudine a Dio, il creatore del cielo e della terra”. E per mostrare “il mio forte rispetto”, aggiunge, “al Santo Padre che in modo entusiasta invita a un dialogo interreligioso sul futuro della terra”.
P. Martin Harun ricorda anche la sua appartenenza all’ordine francescano, il suo spirito e “l’impegno personale nel mostrare amore e rispetto alla ‘Madre Terra’ Indonesia, mia seconda patria dopo l’Olanda”.
Ad agosto il missionario ha celebrato il suo 50 anniversario di sacerdozio. Prima di affrontare la traduzione del testo, egli ha studiato le modalità secondo cui affrontare il testo e la lingua base da utilizzare. Egli ha scelto la versione in francese, perché la più vicina all’originale in italiano, le due lingue che egli meglio conosce (assieme a inglese e olandese).
“Come testo base ho usato il francese - spiega - confrontandolo in alcuni punti con la versione in italiano e tedesco”. Egli precisa che la traduzione “non è perfettamente fedele” all’originale, perché ha voluto anche rispondere al bisogno degli indonesiani - che hanno accolto con “entusiasmo” il documento - di capire bene il testo in alcuni punti, sviscerando certi concetti e passaggi.
In Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, i cattolici sono una piccola minoranza composta da circa sette milioni di persone, pari al 3% circa della popolazione. Nella sola arcidiocesi di Jakarta, i fedeli raggiungono il 3,6% della popolazione. Essi sono una parte attiva nella società e contribuiscono allo sviluppo della nazione o all'opera di aiuti durante le emergenze, come avvenuto per in occasione della devastante alluvione del gennaio 2013.