Wen Jiabao lancia le riforme economiche nelle campagne
Nuovi investimenti per scuole ed ospedali e per l'assicurazione sanitaria fra i contadini. Forte aumento anche delle spese militari.
Pechino (AsiaNews) - All'Assemblea Nazionale del Popolo in corso nella capitale, il primo ministro Wen Jiabao ha indicato ieri le piste per correggere l'abisso fra ricchi e poveri e la miseria nelle campagne.
In quella che egli stesso ha definito una scelta "epocale", Wen ha promesso 339 miliardi di yuan (oltre 33 miliardi di euro) in 5 anni per migliorare la situazione di 800 milioni di contadini e ridurre la tensione sociale. Negli ultimi decenni lo sviluppo economico del paese è sempre stato focalizzato sulle città, spopolando le campagne e riducendole a un livello da terzo mondo. Parte degli investimenti serviranno per infrastrutture scolastiche, parte per migliorare il sistema sanitario nelle campagne. Secondo un'inchiesta del China Youth Daily, circa il 50% dei contadini e dei poveri nelle città afferma che le spese per l'educazione dei figli sono la voce più alta del loro bilancio familiare: più del 30% dei ricavi di una famiglia nelle campagne è spesa nell'educazione. Per la sanità, la maggioranza della gente non può andare all'ospedale a farsi curare perché non può pagarsi le spese mediche.
Il governo stanzierà altri 4,2 miliardi di yuan (420 milioni di euro) per potenziare uno schema assicurativo sanitario per il 40% delle zone rurali. Lo schema prevede un contributo di 40 yuan a persona, a cui si aggiungono 10 yuan pagati da ogni contadino. Molti analisti affermano però che il denaro stanziato non sarà sufficiente, data l'incuria degli scorsi decenni. Esperti cinesi fanno notare che gli investimenti per le campagne, in proporzione, sono minori a quelli avvenuti nel '78. Lo schema, inoltre presenta alcuni difetti: non copre tutte le spese e costringe i contadini ad usare anzitutto le strutture sanitarie nelle campagne, notoriamente dilapidate. Nel disegno della leadership gli investimenti nelle campagne potranno creare un nuovo mercato interno, dato che l'economia cinese è tuttora troppo squlibrata verso le esportazioni.
Wen ha anche detto che occorre fare più sforzi per proteggere i terreni e le case di contadini e privati dall'esproprio da parte di capi locali e imprenditori senza scrupoli. A tale proposito vi era in agenda l'approvazione di una legge per difendere l'inviolabilità della proprietà privata, ma non appare più nella lista dei temi da affrontare.
Nonostante ciò, Wen ha riaffermato che il governo continuerà le riforme sociali e politiche, gettando tutto il suo peso sull'ala riformista del partito.
Crea timori nel mondo taiwanese ed asiatico l'incremento previsto del 14% nelle spese militari, che giungeranno fino a 280,72 miliardi di yuan (circa 28 miliardi di euro). È l' incremento più alto negli ultimi 10 anni, anche se personalità dell'Esercito per la liberazione del popolo affermano che le spese militari della Cina sono basse a confronto con quelle di Usa, Gran Bretagna, Giappone e Francia e serviranno soprattutto ad aumentare i salari dei soldati.
Sul problema Taiwan, Wen ha detto che Pechino si opporrà "senza compromessi" ad ogni mossa dell'isola verso l'indipendenza, strappando caldi applausi dall'uditorio. La Cina continuerà invece ad appoggiare i due capi dell'esecutivo delle regioni ad amministrazione speciale, Hong Kong e Macao, incrementando la cooperazione economica.
Nel tentativo di bloccare proteste e petizioni, la polizia cordona l'area attorno alla Grande Sala del popolo e nei giorni scorsi ha liberato la città da dissidenti e gruppi di protesta. Oggi sono state fermate due persone che volevano far conoscere ai delegati i loro problemi: disoccupazione, espropri, persecuzione.
Uno di loro ha commentato: "I delegati non conoscono la nostra reale situazione. Essi vivono in cielo, noi giù sulla terra. C'è un muro che ci divide".
27/05/2020 08:59
29/05/2020 13:00