21/06/2006, 00.00
CINA - SUD AFRICA - ANGOLA
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Wen Jiabao in Angola, offre prestiti e ottiene petrolio

In Sud Africa previsti accordi su nucleare e tessile. L'Angola è il primo fornitore di petrolio alla Cina: Pechino concede prestiti per le opere e le ditte cinesi ottengono contratti petroliferi.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Oggi Wen Jiabao arriva in Sud Africa, prima visita di un premier cinese da 50 anni, proveniente dall'Angola. Previsto l'incontro con il presidente Thabo Mbeki, anche per discutere accordi su nucleare civile e tessile.

L'accordo prevede – spiega Tseliso Magubela, direttore capo per l'energia nucleare del dicastero Affari energetici e minerali – l'estrazione dell'uranio del Sud Africa e la costruzione congiunta di un reattore nucleare, con scambio di personale tecnico.

In agenda anche un accordo sulla questione tessile, settore nel quale gli economici prodotti cinesi hanno causato nel Paese la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro. Pechino all'inizio del mese ha detto che limiterà l'esportazione nel Paese, come già fa con Stati Uniti e Unione Europea.

Il Paese è invaso dalle merci cinesi. Nel 2004 il Sud Africa ha esportato in Cina merci per circa 801 milioni di dollari Usa, mentre ha importato manufatti per un valore triplo. Due ditte progettano di introdurre le automobili cinesi a prezzi scontati.

Eppure le ditte sud africane – spiega Aziz Pahad, vice ministro agli Esteri - investono in Cina 400 milioni di dollari, contro i soli 130 milioni portati nel Paese da 80 ditte cinesi.

"Per le classi superiori [il commercio con la Cina] è un vantaggio – spiega Neva Seidman Makgetla, economista al Congresso delle Camere di Commercio sud africane – ma il problema è che le classi meno abbienti hanno bisogno di un lavoro".

In Angola Wen si è incontrato con il presidente Jose Eduardo dos Santos e il premier Fernando da Piedade Dia dos Santos che lo ha accolto all'aeroporto. L'Angola è il secondo maggior produttore di petrolio africano dopo la Nigeria e ne è il primo fornitore alla Cina, insieme con l'Arabia Saudita: a marzo l'Angola – secondo l'analista Petromatrix - ha fornito alla Cina 2,61 milioni di tonnellate di greggio contro le 2,43 dell'Arabia, che però ad aprile ne ha esportati 2,24 milioni contro i "solo" 1,77 di Luanda. Nel 2005 ci sono stati scambi commerciali per 7 miliardi di dollari Usa. Dopo 27 anni di guerra civile, l'Angola nel 2002 ha raggiunto la pace: il Paese deve essere ricostruito e cerca finanziamenti per strade, ponti, scuole. La cinese Export and Import Bank ha fatto un prestito per 2 miliardi di dollari, garantiti dal petrolio. Per i media locali il Paese "guarda verso l'Oriente".

"Per noi – dice il ministro Luis da Mota Liz – è molto importante la ricostruzione".

Ma il petrolio, secondo esperti, porta benefici soprattutto ail gruppo dirigente, mentre la popolazione resta povera: anche nella capitale Luanda manca il cibo e le famiglie vivono con pochi litri di acqua al giorno. Nel sobborgo di Cambamba Dois la gente vive in baracche di corrugati metallici e stracci, che fermano la pioggia e il vento. Non ci sono segni di aiuti del Governo. Una recente epidemia di colera ha ucciso 1.200 persone.

Attivisti per i diritti umani osservano che l'aiuto cinese ha permesso a Luanda di rifiutare il prestito del Fondo monetario internazionale, che chiedeva garanzie circa l'uso dei fondi. La Cina, invece, non si cura della destinazione dei finanziamenti, poiché – dice - segue una politica di "non interferenza" nella politica interna degli Stati. Intanto in Angola la compagnia petrolifera cinese Sinopec, conclude importanti contratti: la settimana scorsa ha acquistato partecipazioni per le ricerche in tre zone che si ritengono avere giacimenti per 3,2 miliardi di barili, con una produzione prevista per il 2007 di 100 mila barili al giorno. Nel 2006 ha già ottenuto un contratto di 3 miliardi di dollari per costruire una nuova raffineria a Lobito che produrrà 240 mila barili di petrolio al giorno e ha importanti quote di partecipazione per le ricerche in altre zone ricche di petrolio.

Il 19 Wen era stato nella Repubblica del Congo, ricca di rame, ma anche di petrolio, e si è incontrato con Denis Sassou, presidente della Nazione e dell'Unione africana. (PB)

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