Wen Jiabao in Africa per una “road map” commerciale
Il primo ministro cinese, insieme ai ministri di Economia ed Esteri, aprirà i lavori del Forum per la cooperazione sino-africana. Gli investimenti diretti dalla Cina all’Africa sono aumentati dai 491 milioni del 2003 ai 7,8 miliardi del 2008.
Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) – Il primo ministro cinese Wen Jiabao è atterrato questa mattina in Egitto per partecipare a un meeting con i leader africani. Si tratta dell’ennesima mossa di Pechino per espandere la sua influenza economica e diplomatica sul continente, ricco di risorse naturali. Wen si incontrerà oggi con il presidente egiziano Hosni Mubarak e con il suo primo ministro, Ahmed Nazif, prima di intervenire al Forum sulla cooperazione sino-africana che si apre a Sharm el Sheik domenica 8 novembre.
Da anni, le compagnie cinesi investono in maniera massiccia nel campo petrolifero e in quello estrattivo: le risorse africane sono fondamentali per sostenere la richiesta energetica che mantiene vivo il boom economico interno. Nell’ultimo summit sino-africano, che si è svolto a Pechino nel 2006, la Cina ha investito in aiuti economici e ha chiesto di incrementare le relazioni commerciali con gli ospiti.
Un atteggiamento che si rinnova anche oggi. Il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Ma Zhaoxu, aveva annunciato che “l’impegno assistenziale da parte nostra nei confronti delle nazioni africane è continuo e a lungo termine. Nel corso di questo summit, stenderemo una road map di investimenti fino al 2012”. Gli investimenti diretti dalla Cina all’Africa sono aumentati dai 491 milioni del 2003 ai 7,8 miliardi del 2008. E dall’inizio del decennio la bilancia commerciale è raddoppiata.
Insieme a Wen, dice l’agenzia di stato ufficiale Xinhua, partecipano all’incontro il ministro degli Esteri Yang Jiechi e quello del Commercio, Chen Deming. Inoltre, fanno parte della delegazione rappresentanti governativi e del mondo dell’industria. Alcuni analisti occidentali accusano la Cina di aiutare i governi africani nella loro repressione dei diritti umani. Sono noti gli aiuti di Pechino al Sudan e allo Zimbabwe, nonostante le loro politiche sanguinarie contro le minoranze.
Altri osservatori sostengono invece che gli accresciuti rapporti economici puntano su quelle industrie che aiutano lo sviluppo di agricoltura, infrastrutture di trasporto e politiche energetiche. Secondo i suoi apologeti, la Cina ha aiutato inoltre il governo sudanese a porre fine alla guerra contro i ribelli del Darfur.
Il presidente del Randa, Paul Kagame, difende l’operato cinese sul continente e accusa le nazioni occidentali di inquinare l’Africa: “La Cina porta quello di cui abbiamo bisogno: investimenti e denaro per governi e industrie. Pechino investe sul futuro, mentre l’Occidente non fa nulla per far progredire il nostro continente”.
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