Wen Jiabao all’attacco: “Teniamo a bada l’inflazione, state tranquilli”
In un editoriale apparso sul Financial Times – mossa inusuale da parte di un leader cinese – il premier di Pechino rassicura: “I prezzi scenderanno, la Cina tiene sotto controllo la propria crescita economica. Non c’è nulla da temere”. Ma restano i dubbi sulla stabilità interna dell’Impero di Mezzo.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Le politiche di controllo dei prezzi da parte della Cina “hanno confinato i livelli globali dei prezzi all’interno di un intervallo controllabile. Pechino terrà sotto controllo la propria crescita economica: non c’è nulla da temere”.
Lo afferma il premier cinese Wen Jiabao in un editoriale apparso sul Financial Times, una mossa abbastanza inusuale per un leader comunista.La prossima settimana Wen dovrebbe visitare alcuni Paesi europei. Secondo il premier “i prezzi sono destinati a scendere costantemente. Voglio rispondere a chi chiede preoccupato se la Cina potrà contenere l'inflazione e sostenere un rapido sviluppo: la mia risposta è un deciso sì”.
“La Cina - scrive ancora Wen - è riuscita a frenare l’aumento dei prezzi, facendone la priorità della sua regolamentazione macroeconomica, e ha introdotto una serie di politiche mirate. Queste politiche hanno svolto il loro lavoro. Il livello generale dei prezzi è all'interno di un intervallo controllabile e da qui si prevede un calo costante”.
Wen ha aggiunto che “le importazioni stanno crescendo rapidamente”, e che dal canto suo resta fiducioso che gli aumenti dei prezzi saranno saldamente sotto controllo quest’anno”. La Cina “continuerà inoltre a collaborare con gli altri Paesi per promuovere la ripresa economica globale. Ora serve uno sforzo concertato per rafforzare il coordinamento delle politiche macroeconomiche tra i Paesi con responsabilità comuni”.
Il leader cinese scrive inoltre che “i Paesi dovrebbero promuovere una crescita forte, sostenibile ed equilibrata dell'economia globale, così come lavorare insieme per combattere il protezionismo, migliorare il sistema monetario internazionale, affrontare i cambiamenti climatici e le altre sfide”. Ha poi aggiunto che la spinta della Cina di fronte alla crisi è stata quella di espandere la domanda interna e stimolare l’economia reale, e che il Paese “continuerà a perseguire politiche economiche di aggiustamento strutturale”.
Restano tuttavia molti dubbi sulla stabilità economica interna alla Cina. Il Paese è teatro ogni anno di decine di migliaia di proteste sociali, che nascono dai salari bloccati a fronte dell’aumento del costo della vita imposto dall’inflazione. La risposta di Wen, apparsa inoltre su un organo internazionale, sembra essere tesa più che altro a rassicurare gli investitori stranieri sempre più preoccupati dalla situazione.
Lo afferma il premier cinese Wen Jiabao in un editoriale apparso sul Financial Times, una mossa abbastanza inusuale per un leader comunista.La prossima settimana Wen dovrebbe visitare alcuni Paesi europei. Secondo il premier “i prezzi sono destinati a scendere costantemente. Voglio rispondere a chi chiede preoccupato se la Cina potrà contenere l'inflazione e sostenere un rapido sviluppo: la mia risposta è un deciso sì”.
“La Cina - scrive ancora Wen - è riuscita a frenare l’aumento dei prezzi, facendone la priorità della sua regolamentazione macroeconomica, e ha introdotto una serie di politiche mirate. Queste politiche hanno svolto il loro lavoro. Il livello generale dei prezzi è all'interno di un intervallo controllabile e da qui si prevede un calo costante”.
Wen ha aggiunto che “le importazioni stanno crescendo rapidamente”, e che dal canto suo resta fiducioso che gli aumenti dei prezzi saranno saldamente sotto controllo quest’anno”. La Cina “continuerà inoltre a collaborare con gli altri Paesi per promuovere la ripresa economica globale. Ora serve uno sforzo concertato per rafforzare il coordinamento delle politiche macroeconomiche tra i Paesi con responsabilità comuni”.
Il leader cinese scrive inoltre che “i Paesi dovrebbero promuovere una crescita forte, sostenibile ed equilibrata dell'economia globale, così come lavorare insieme per combattere il protezionismo, migliorare il sistema monetario internazionale, affrontare i cambiamenti climatici e le altre sfide”. Ha poi aggiunto che la spinta della Cina di fronte alla crisi è stata quella di espandere la domanda interna e stimolare l’economia reale, e che il Paese “continuerà a perseguire politiche economiche di aggiustamento strutturale”.
Restano tuttavia molti dubbi sulla stabilità economica interna alla Cina. Il Paese è teatro ogni anno di decine di migliaia di proteste sociali, che nascono dai salari bloccati a fronte dell’aumento del costo della vita imposto dall’inflazione. La risposta di Wen, apparsa inoltre su un organo internazionale, sembra essere tesa più che altro a rassicurare gli investitori stranieri sempre più preoccupati dalla situazione.
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