Wen Jiabao a New Delhi, per ridisegnare i complessi rapporti sino-indiani
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Inizia domani il viaggio di 3 giorni del premier cinese Wen Jiabao in India. Oltre agli attesi importanti accordi commerciali, si discuterà soprattutto dei rapporti tra i 2 Paesi e di questioni internazionali come il Pakistan e il desiderio di New Delhi di avere un seggio permanente al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Nella sua prima visita in India da 5 anni, Wen guiderà una delegazione di oltre 400 persone, soprattutto funzionari di alto livello e imprenditori, per aumentare i rapporti economici tra i 2 giganti asiatici. E’ prevista la firma di 45 accordi per 20 miliardi di dollari, in settori come l’elettricità e la farmacologia. Per anni i rapporti commerciali tra i 2 Paesi sono stati modesti, a causa della tradizionale rivalità, che comprende una guerra non ancora risolta con ampie regioni Himalayane rivendicate da entrambi gli Stati.
Hu Zhengyuen assistente del ministro cinese degli Esteri, ha però osservato ieri che “i leader dei 2 Paesi sono d’accordo che nel mondo c’è spazio sufficiente per la crescita delle 2 economie emergenti”. Esperti osservano che per favorire gli accordi sarà fondamentale proprio il desiderio di crescere dei 2 Stati e l’evidenza che farlo insieme può essere vantaggioso.
Il funzionario cinese Zhang Yan ha spiegato alla stampa che Pechino ha interesse a istituire un accordo di “libero commercio” con New Delhi. Il mercato indiano, con un emergente ceto medio di centinaia di milioni di persone, interessa molto agli industriali cinesi. Ma l’India ha anche necessità di non essere invasa dalle merci cinesi, che potrebbero penalizzare la sua nascente produzione manifatturiera. L’India è già in forte deficit negli scambi commerciali con la Cina. Nei primi 9 mesi 2010 gli scambi commerciali bilaterali sono stati di 45 miliardi di dollari, con una crescita del 46,7% rispetto al 2009, con un deficit per l’India di 13,7 miliardi.
Ma gli aspetti più importanti appaiono essere politici. I 2 leader dovrebbero istituire una “linea calda” tra loro, per consultarsi in ogni momento ed evitare possibili equivoci e contrasti. L’India vede con sfavore il sostegno cinese al tradizionale rivale Pakistan. I 2 Paesi ancora discutono gli esatti confini nella zona Himalayana dell’Arunachal Pradesh, presidiati dai rispettivi eserciti. L’India ritiene, senza dirlo, che ci sia la mano cinese dietro gruppi ribelli maoisti molto attivi nel Bihar e in diversi altri Stati indiani. Pechino rimprovera a New Delhi di dare accoglienza ai profughi tibetani in esilio, che nel Tibet indiano hanno stabilito la loro rappresentanza. Inoltre l’ambasciatore indiano in Norvegia ha partecipato alla cerimonia della consegna del premio Nobel per la Pace al dissidente cinese Liu Xiaobo, nonostante il “divieto” di Pechino.
Si discuterà pure del fiume Brahmaputra e degli altri grandi fiumi che scorrono in India dopo essere nati nel Tibet cinese: Pechino vuole creare grandi dighe idroelettriche, ma New Delhi protesta che su quei fiumi vivono milioni di persone.
L’India ha bisogno del sostegno cinese per chiedere un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza Onu. Intanto il presidente Usa Barack Obama, durante il viaggio in India a novembre, ha detto che sosterrà la richiesta.
I 2 Paesi hanno anche interesse a mantenere la stabilità nella regione, cosa che giustificherebbe una maggiore cooperazione militare.
Dall’India, Wen il 17 dicembre volerà in Pakistan, dove pure si prevede saranno conclusi importanti accordi, specie nel settore dell’energia. La Cina ha destinato 200 milioni di dollari di aiuti al Pakistan per le zone devastate dalle inondazioni. Inoltre vuole vendergli un reattore nucleare da 300 megawatt e discutere la creazione di uno ancora più grande. Pechino sta collaborando con Islamabad per la creazione di una rete di trasporti dal Mar Arabico alla Cina. Wen sarà ospite del parlamento pakistano, dove terrà un discorso.