Welch lascia Beirut: appoggio a Usa e Siniora e al tribunale internazionale
Beirut (AsiaNews) – Si conclude oggi la missione del segretario aggiunto per il Medio Oriente del Dipartimento di Stato, David Welch. Nel corso dei due giorni della sua permanenza egli ha visto il patriarca maronita Nasrallah Sfeir, i due presidenti del parlamento e del governo, Nabih Berri e Fouad Siniora, esponenti della maggioranza – Saad Hariri - e dell’opposizione - Michel Aoun – ma non il presidente della Repubblica, Emile Lahoud.
Proprio la successione a Lahoud – il mandato del quale scade il 24 novembre – è uno degli argomenti centrali della missione di Welch, che ha espresso l'appoggio dell'amministrazione americana per arrivare all'appuntamento delle elezioni presidenziali sulla base di un consenso nazionale che renda possibile accogliere nel palazzo presidenziale di Babda un presidente “che sia libanese e non imposto ai libanesi”.Welch ha poi ribadito il sostegno senza riserve al governo guidato dall'attuale primo ministro Fouad Siniora e l’opposizione alla formazione di un secondo governo – al quale sembra stia pensando Lahoud - che potrebbe costituire un vero ostacolo contro la pacificazione nel Paese.Gli Stati Uniti sono anche favorevoli alla formazione del tribunale internazionale dell'ONU per giudicare i responsabili dell’assassinio dell’ex premier Rafic Hariri, sulla base del capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite, che prevede le azioni di tutela della pace, dopo che il presidente della Repubblica ha rifiutato di ratificare l’accordo concluso dal governo con l’Onu e il presidente del Parlamento – che è anche capo del movimento sciita di Amal, all’opposizione – di convocare i deputati per esaminare la questione.
In proposito l’ambasciatore Usa all’Onu, Zalmay Khalilzad, ha detto stanotte a New York di avere l’intenzione di portare entro questa settimana la questione del tribunale al Consiglio di sicurezza.
Da parte sua il presidente Lahhoud, in una un nuovo messaggio al segretario dell'ONU Ban Ki-Moon ha chiesto il rinvio della formazione del tribunale dell'ONU, sostenendo che il governo di Siniora non rappresenta più tutto il Libano a causa delle dimissioni dei sei ministri. E Hezbollah, che capeggia l’opposizione, nei giorni scorsi ha detto di prevedere “discordia” se il tribunale sarà approvato dall’Onu.
Tutte obiezioni che Welch ritiene superabili. Resta in sospeso la questione dell’atteggiamento che prenderà la Russia.