Wang Lijun condannato a 15 anni. Forse ora tocca a Bo Xilai
Chengdu (AsiaNews) - L'ex capo della polizia di Chongqing - un tempo braccio destro del potente segretario Bo Xilai - è stato condannato a 15 anni di prigione per tentata fuga in un consolato Usa e per altri crimini quali "scopi egoisti" nell'uso della legge, abuso di potere, corruzione.
Secondo i giudici Wang ha cooperato con le inchieste e per questo, invece della pena di morte ha ricevuto solo 15 anni. Wang ha ringraziato la corte, si è scusato con il Partito e ha detto che non si farà appello.
Wang Lijun era il collaboratore più stretto di Bo Xilai, brillante "principino" di Chongqing, al tempo in cui Bo aveva lanciato la campagna "colpisci al buio" per ripulire il megadistretto di 35 milioni di abitanti delle mafie locali e dei membri corrotti del Partito. La politica di Bo, un intreccio di populismo, statalismo e revival maoista, lo stava portando al vertice del Partito, candidato ad entrare nel Comitato centrale del Politburo. L'uccisione del faccendiere britannico Neil Heywood da parte della moglie di Bo, Gu Kailai, ha incrinato i rapporti fra Bo e Wang. Secondo la ricostruzione pubblicata su Xinhua, dapprima Wang ha nascosto le prove dell'assassinio, poi le ha rivelate a Bo, il quale, per tutta risposta lo ha sgridato e picchiato. Temendo per la sua vita Wang è fuggito a Chengdu, per chiedere asilo al consolato Usa, dove ha rivelato questi fatti. A quel punto la leadership non ha potuto tirarsi indietro e ha imprigionato Wang e Gu Kailai, e ha dimesso Bo dalla sua carica, rendendo pubblico uno degli scandali più aspri degli ultimi 30 anni.
Durante i processi a Gu, Wang e a quattro ufficiali di polizia complici di Wang nel coprire le prove dell'assassinio, non è mai stato fatto il nome di Bo Xilai. Solo nel processo a Wang Lijun, Bo è stato citato in modo indiretto (""l'allora guida ufficiale del partito comunista di Chongqing").
Secondo diversi analisti, la cautela usata nei processi è segno del timore del Partito a mostrare il livello di corruzione, violenza e lotta per il potere presente al suo interno, causa di un'enorme perdita di credibilità, proprio mentre esso si appresta a celebrare il 18mo Congresso e un cambiamento al vertice. Allo stesso tempo, il fatto che alla fine Bo sia stato citato - seppure in modo indiretto - fa supporre che anche il "principino" - figlio di uno dei grandi del Partito - verrà processato. L'ipotesi è che, prima del Congresso, egli venga espulso dal Partito e processato subito dopo.