23/06/2015, 00.00
LIBANO - MEDIO ORIENTE
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Violenze anti-cristiane e crisi della famiglia al Sinodo greco-cattolico

Dal 15 al 20 giugno Ain Trez, in Libano, ha ospitato l’incontro annuale della Chiesa cattolica melkita. Sul piano pastorale la proposta di creare centri di catechesi e formazione cristiana in preparazione al matrimonio. Completa adesione alla proposta del papa di unificare la Pasqua. L’ecumenismo “di sangue” dei cristiani d’Iraq e Siria.

Beirut (AsiaNews) - Centri di catechesi e di formazione cristiana in preparazione al matrimonio; luoghi di ascolto e di accoglienza per le famiglie in crisi; e ancora, la situazione in Siria, la guerra che ha sconvolto il Paese e tutta la regione mediorientale, originando al contempo un esodo in seno alla comunità cristiana. Sono questi alcuni fra i più importanti temi al centro dei lavori del Sinodo annuale della Chiesa cattolica greco-melkita, che si è tenuto dal 15 al 20 giugno scorso presso la residenza patriarcale estiva di Ain Trez, in Libano. 

Nel contesto dell’incontro annuale, i presenti hanno analizzato alcuni rapporti dettagliati sulla situazione delle diocesi in Siria e hanno pregato perché giunga “il tempo della pace e della ricostruzione” dopo cinque anni di sanguinoso conflitto. Per quanto concerne il Libano, Paese che ospita il Sinodo, i padri hanno pregato per l’elezione “il prima possibile” del nuovo presidente della Repubblica, carica vacante da oltre un anno e che tiene in scacco la vita politica dell’intera nazione, oltre che il dialogo fra le varie fazioni politiche. 

Sul piano dell’unità, si è registrata la prima visita ufficiale di un patriarca siro-ortodosso - Mar Ignace Efrem III, accompagnato da un gruppo di vescovi - al Sinodo greco-cattolico. Sempre in tema di ecumenismo, il Sinodo ha dato la propria completa adesione alla proposta lanciata nei giorni scorsi da papa Francesco che mira ad unificare la Pasqua

Del resto nel suo discorso introduttivo il patriarca Gregorio III Laham, affrontando il tema dell’unità fra i cristiani, ha sottolineato che “ciò che ci avvicina è molto più grande di quanto ci separa”. E in questi tempi di guerre, violenze, persecuzioni egli ha aggiunto che “in Siria e in Iraq stiamo vivendo un ecumenismo di sangue”. 

Pur in un contesto di conflitti e attacchi contro la comunità cristiana, il Sinodo non ha voluto trascurare l’opera nel campo della pastorale che, in questo momento, è dedicata in particolare alla famiglie e ai matrimoni. Come spiega il comunicato finale diffuso dal patriarcato al termine dei lavori “la famiglia, nel contesto attuale e sul piano futuro” è stata al centro di numerose sessioni, per via delle numerose sfide che essa deve affrontare. Problemi acuiti da un mondo sempre più secolarizzato, che sembra non lasciare “posto a Dio e ai valori cristiani”. 

In risposta, i padri sinodali hanno deciso di fondare e promuovere in tutte le eparchie “centri di catechesi e di formazione cristiana” per una migliore preparazione al matrimonio. A questo si accompagneranno anche dei centri di ascolto e consultori cui potranno rivolgersi “le famiglie in crisi” e le coppie con difficoltà.

Infine, il Sinodo ha deciso di aggiungere all’Ordinamento liturgico nuovi santi, alcuni dei quali provenienti dalla tradizione latina: Francesco d’Assisi, Giovanni Paolo II, Giovanni XXIII, santa Rita, Don Bosco, Ignazio da Loyola, Teresa d’Avila, Teresa di Lisieux, Vincenzo de’ Paoli e sant’Alfonsina.

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