Violenza e terrore nella campagna elettorale in Cambogia
Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) – A poco meno di due settimane dal voto, aumentano i casi di violenza in Cambogia e si riducono sempre più le speranze di una campagna elettorale pacifica. Lo scorso fine settimana è stato funestato da due fatti di sangue che hanno sconvolto il Paese: venerdì 11 luglio un noto giornalista locale e il figlio sono stati uccisi in pieno centro città da due sicari che hanno affiancato il loro veicolo e hanno aperto il fuoco; domenica un leader di governo è stato vittima di un attacco con dell’acido.
Secondo alcuni attivisti per i diritti umani l’assassinio di Khim Sambo, colonna del Moneaksela Khmer (Coscienza Khmer, ndr), quotidiano vicino al principale leader dell’opposizione Sam Rainsy, è legato a una strategia che mira a creare un clima diffuso di tensione e terrore in vista del voto. In passato il giornalista si era occupato di casi di corruzione che riguardavano leader politici di primo piano, mentre il direttore del quotidiano per il quale lavorava è stato denunciato di recente dal Ministro degli esteri Hor Namhong per “diffamazione”.
Domenica mattina, invece, le violenze hanno toccato un esponente del partito di governo, capeggiato dall'ex Khmer rosso Hun Sen. Al termine di un convegno elettorale in programma in centro città Ngor Srun, segretario del Partito del popolo cambogiano (CPP) e stretto collaboratore del vice primo ministro Sok An, è stato colpito con dell’acido che gli ha procurato gravi lesioni sul volto. Al momento egli si trova in Thailandia per le cure mediche, ma non sembra in pericolo di vita; secondo quanto spiegato dai medici egli presenta profonde ferite sul lato sinistro del viso. Alcuni testimoni affermano che il leader politico è stato avvicinato da due persone a bordi di una motocicletta, che lo hanno prima colpito con dell’acido per poi fuggire indisturbati fra le vie della capitale. Non si conoscono ancora i motivi alla base del gesto né vi sono state rivendicazioni, ma una fonte anonima afferma che non avrebbe alcuna matrice politica, ma si tratterebbe di un “problema di origine familiare”.
Certo è che i due episodi verificatisi nel giro di pochi giorni hanno incendiato il clima elettorale nel Paese: analisti politici ricordano che gli episodi criminali colpiscono in genere “membri dell’opposizione” e pur sottolineando un clima “mutevole e incerto”, essi scommettono che anche nelle prossime elezioni vincerà il partito al governo, come già successo nel 1998 e nel 2003.