Vietnam: governo ed aziende gettano sul lastrico i contadini
Il Paese è il secondo esportatore di riso al mondo, ma chi lo coltiva deve sottostare ai tassi fissi del governo ed allo sfruttamento delle imprese che lo acquistano, forti dell'assenza di libero mercato.
Can Tho City (Asianews) Il Vietnam è il secondo esportatore di riso al mondo, ma le politiche economiche del governo comunista costringono coloro che lo coltivano a contrarre debiti per sopravvivere o a divenire dei mendicanti nelle grandi città. I contadini sono infatti obbligati dalla legge a vendere il riso a tasso fisso e non hanno la possibilità di ingresso nel libero mercato: il tasso viene poi stabilito da funzionari governativi, che ne abbassano il reale valore.
Al momento, il prezzo per un chilo di riso di qualità "primavera inverno" è pari a 17 centesimi di dollaro, ma ai contadini non è permesso venderlo a più di 10. Inoltre, 10 mila ettari di risaie della pianura di Cuu Long sono stati attaccati dalle cavallette, che li stanno distruggendo senza alcun tipo di intervento da parte delle autorità.
Le aziende di Can Tho hanno deciso inoltre di siglare una sorta di cartello interno, che fissa il tasso di acquisto ad un valore ancora più basso di quello stabilito dal governo ed approfitta del fatto che chi lo coltiva non ha alternative. Un funzionario dell'Associazione alimentare vietnamita spiega ad AsiaNews che "molte imprese hanno teso al ribasso per accaparrarsi gli appalti più ricchi, ma questa decisione è ricaduta solo sui coltivatori. Nel Paese vi è abbondanza di riso e quindi le aziende non fanno fatica a ricattare chi lavora i campi".
Un contadino racconta: "La mia famiglia è composta da cinque persone, che mi aiutano a coltivare il nostro ettaro di terreno. Dopo ogni raccolto, non importa quanto consistente, non riusciamo a pagare i debiti e a comprarci nello stesso tempo del cibo. Ho dovuto mandare due figli ad Ho Chi Minh City per cercare lavoro, mentre il più piccolo (9 anni) non può più andare a scuola. Non ho i soldi per pagare la sua retta".
In Vietnam vivono circa 84 milioni di persone, e l'agricoltura rappresenta circa l'80 % dell'economia nazionale. Nonostante questo, milioni di contadini lasciano i campi per cercare fortuna nelle città, dove trovano droga, prostituzione ed Aids.