Vescovo sud-coreano: "anche a tavola cultura della vita"
Mons. Boniface Choi Ki-san, presidente della commissione Giustizia e Pace, invita i fedeli a "tornare ad una vita sana" e accusa le multinazionali che "minacciano la salute delle persone".
Seoul (AsiaNews) Riportare in Corea del Sud la cultura della vita e comprendere che lo sviluppo dell'ecologia è parte integrante della vita dei fedeli. E' questo il senso del messaggio che mons. Boniface Choi Ki-san - presidente della commissione Giustizia e Pace della Conferenza episcopale coreana (Cbck) - ha pubblicato il 5 giugno in occasione della "Giornata per l'Ambiente".
Nel suo messaggio - intitolato "Torniamo ad un'alimentazione sana" - mons. Choi ha invitato i fedeli a "riposizionare sulle nostre tavole la cultura della vita" ed ha deplorato che "la società sia invece oggi tacita testimone della permeante cultura della morte".
Il prelato ha proposto ai fedeli di partecipare "in modo positivo" al movimento "Save Our Farm" per "concentrare le nostre energie nello sviluppare e realizzare la spiritualità cattolica anche nell'ecologia, al fine di poter vivere una vita semplice". Nel suo messaggio il prelato sottolinea il fatto che "gli alimenti sono seriamente contaminati da elementi dannosi e da organismi geneticamente modificati": questi elementi, secondo mons. Choi, "mettono in pericolo la vita umana e quella del pianeta".
"Le gigantesche compagnie multinazionali denuncia diffondono la cultura del fast food nel mondo, un fenomeno che rappresenta una penetrazione del capitalismo e che minaccia la salute delle persone". "Uno dei risultati più evidenti spiega è l'aumento del tasso di obesità nei giovani in Corea del Sud, schizzato dal 3 al 30 % negli ultimi 20 anni".
"Il cibo ha concluso il prelato fa parte delle politiche di sviluppo agricolo ed ecologico della nazione ma fa parte anche della vita della Chiesa e dei suoi fedeli. Per questo motivo la comunità cattolica deve sforzarsi per riportare anche in questo campo la cultura della vita".