16/01/2017, 15.59
PAKISTAN
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Vescovo emerito di Multan: La paralisi alle gambe non mi ha bloccato (Video)

di Kamran Chaudhry

Mons. Andrew Francis ha festeggiato i suoi 45 anni di sacerdozio. Ha elogiato i cristiani che lottano per la propria fede. Nel 1996 è sopravvissuto ad un attentato; nel 2013 un incidente automobilistico lo ha reso disabile. “Ma non c’è alcuna nota negativa nella mia vita”.

Lahore (AsiaNews) – “La paralisi alle gambe non ha avuto un grande impatto su di me. Amo il dono del sacerdozio che Dio mi ha concesso e il suo popolo. Non c’è alcun aspetto negativo nella mia vita”. Lo afferma mons. Andrew Francis, vescovo emerito di Multan (in Pakistan), sopravvissuto ad un incidente automobilistico che tre anni fa lo ha immobilizzato su una sedia a rotelle e negli anni ’90 scampato ad un tentato omicidio. Parlando durante i festeggiamenti per i suoi 45 anni di sacerdozio, ha detto: “C’è un grande bisogno di educare le masse a rispettare la fede dell’altro. I coraggiosi cristiani del Pakistan affrontano molte sfide per il solo fatto di credere nel Figlio di Dio. Meritano tutta la nostra ammirazione perchè lottano per la propria fede”.

La cerimonia di anniversario della sua ordinazione si è svolta a Lahore il 12 gennaio scorso. Le celebrazioni sono iniziate con la recita del Rosario, cui è seguita una liturgia. Mons. Francis, 70 anni, è il quinto vescovo di Multan. Nel 2014 si è ritirato dalle responsabilità pastorali. L’anno precedente era rimasto paralizzato, ma la disabilità fisica non ha impedito lui di continuare il lavoro nella diocesi.

È stato membro del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, della Commissione internazionale statunitense per la lingua inglese nella liturgia e della Commissione per le minoranze del governo pakistano. Nel suo Paese ha ricoperto vari incarichi, fondato il seminario minore di san Giuseppe e costruito otto scuole nella provincia del Punjab.

Nel suo lungo sacerdozio ha introdotto alcune innovazioni nella Chiesa pakistana, come i pellegrinaggi a piedi e in bicicletta al Santuario mariano nazionale di Mariamabad; la novena di sant’Antonio; le sessioni di preghiera per invocare guarigioni; le processioni pubbliche nella solennità di Cristo Re; aperto l’insegnamento del catechismo alle donne.

Nel 1996 due uomini hanno tentato di ucciderlo nella chiesa di St. Anthony di Lahore. Mentre provava a disarmare uno degli assalitori, è stato colpito in fronte con il calcio della pistola. Ricordando quell’episodio, non prova rancore. Anzi, dichiara: “Nonostante la difficile situazione, rispetto l’islam. Molti proprietari terrieri musulmani mi hanno aiutato durante la terribile alluvione del 2010, quando un quinto del Pakistan è finito sott’acqua. Hanno donato grano, riso e soldi. Con gli sforzi condivisi di entrambi siamo riusciti a raggiungere e aiutare molte persone, a prescindere dalla fede”.

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