Vescovo di Penang: Grande entusiasmo per la Pasqua, la fede fiorisce nel dialogo con i musulmani
Mons, Sebastian Francis è un protagonista del dialogo interreligioso nel Paese. La notte di Pasqua 250 persone riceveranno il battesimo nella sua diocesi. Attese molte cresime e un aumento delle persone si accostano alla confessione. “Ai musulmani ho parlato dell’Anno della misericordia, che è un concetto molto caro a loro”. I prossimi passi da fare con la comunità islamica e le sfide che rimangono aperte.
Penang (AsiaNews) – La diocesi di Penang si sta preparando alla Pasqua “con grande interesse ed entusiasmo. In questo Anno giubilare della misericordia le persone sono desiderose di rispondere all’appello del Santo Padre, nello sperimentare e ricevere la misericordia di Gesù Cristo”. Lo afferma il vescovo mons. Sebastian Francis. Lo Stato federale di Penang si trova a 360 km a nord di Kuala Lumpur, vicino al confine con la Thailandia. La diocesi, molto più ampia dei confini dello Stato, conta 66mila cattolici su circa 6 milioni di abitanti. Il primo marzo, il vescovo è stato protagonista di uno storico incontro con il muftì locale Datuk Dr Wan Salim Mohd Noor, che ha aperto la strada ad una nuova stagione di dialogo fra cristiani e musulmani: “È stato molto più che un incontro amichevole”. Di seguito l’intervista completa al vescovo.
Eccellenza, come è vissuta la Quaresima nella diocesi? Quali eventi sono attesi per Pasqua?
In generale, essendo la Quaresima all’interno dell’Anno giubilare della misericordia, c’è molto interesse ed entusiasmo nelle persone, desiderose di rispondere all’appello del Santo Padre. In particolare essi vogliono sperimentare e ricevere la misericordia di Dio attraverso Gesù Cristo e condividerla con gli altri.
Siamo benedetti perché abbiamo 250 persone che si stanno preparando per il battesimo e un altro gran numero di adulti che riceverà il sacramento della Confermazione durante la notte di Pasqua, il che è ancora più significativo e speciale.
Nella nostra diocesi ci sono Porte sante in tre diverse chiese, dove molti si recano in pellegrinaggio. C’è stato un grande aumento delle persone che si accostano al sacramento della Riconciliazione. Abbiamo anche invitato sacerdoti dai Paesi vicini per servire il grande numero di migranti cattolici che sono nella diocesi di Penang.
Ci racconti del suo incontro con il muftì.
Quello che doveva essere solo un incontro amichevole e il primo tentativo di incontrare il muftì dello Stato di Penang – incontro proposto da alcuni leader politici del Partito islamico – si è rivelato essere molto di più: uno scambio proficuo di preoccupazioni fra musulmani e cristiani. Abbiamo parlato del bisogno di costruire ponti fra le nostre comunità e abbiamo incoraggiato le Ong, gli attivisti sociali e i partiti politici che lavorano per questo. All’incontro il muftì ha voluto anche alcuni membri del suo staff, esperti di sharia. Abbiamo discusso dei punti convergenza e delle differenze essenziali che sussistono fra le nostre fedi. C’è stato un sentimento di rispetto reciproco, di onestà e di trasparenza. Abbiamo il dovere di abbracciare le nostre radici comuni nel nostro comune padre Abramo. Inoltre, ho colto l’occasione per condividere con loro l’Anno della misericordia, un concetto molto caro ai musulmani.
Quali i futuri passi per incrementare il dialogo?
Entrambe le parti hanno espresso la necessità di incontrarsi a scadenza, in modo da creare un forum continuativo di consultazione e dialogo. È stato suggerito che il prossimo invito debba provenire dalla parte cattolica.
In Malaysia fa molto discutere la legge sulle “conversioni univoche” e il fatto che i figli di coppie miste vengano registrati come musulmani e affidati di fatto solo al coniuge islamico. Qual è la posizione della Chiesa riguardo a questo?
La conversione univoca avviene quando un membro di una coppia sposata civilmente decide di convertirsi all’islam e i figli vengono registrati come musulmani senza il consenso del partner [in caso di separazione i figli vengono affidati al coniuge musulmano ndr]. La Chiesa cattolica, insieme alla Federazione cristiana della Malaysia (Cfm) e al Consiglio consultivo di buddismo, induismo, cristianesimo, taoismo, e sikhismo (Mccbchst), ha espresso dichiarazioni molto dure contro l’affido dei bambini garantito solo al coniuge musulmano. Il governo ci ha assicurato che studierà il problema. Inoltre, insieme a diverse Ong e partiti politici siamo molto contrari alle conversioni univoche e insisteremo che questo tema sia discusso su basi umanitarie e costituzionali.
10/07/2023 11:20
08/05/2019 15:51