02/10/2007, 00.00
INDIA
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Vescovo di Mumbai: la non violenza di Gandhi, criterio per una società giusta

Per mons. Gracias la non violenza non è semplice pacifismo e la libertà religiosa ne è “presupposto necessario”. “Un cammino difficile”, ma senza perdere la speranza.

New Delhi (AsiaNews) – Ricorre oggi la prima Giornata mondiale della non violenza, in occasione del 138mo anniversario della nascita del “Mahatma” Gandhi. Mons Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale indiana, spiega ad AsiaNews come la non violenza sia molto di più del diffuso pacifismo. Gandhi, padre della Nazione indiana - ha detto il prelato - è diventato il più importante simbolo di non violenza per il secolo 20mo. La non violenza è diversa dalla semplice assenza di violenza: è uno Spirito di pace, perdono, comprensione e tolleranza, senza i quali non può esserci non violenza. Non è un fine, ma un mezzo per creare una società dove ci sia giustizia, pace e rispetto dei diritti umani di tutti, anche dei più emarginati.”

Le libertà religiosa è importante per la non violenza?

La libertà religiosa è un presupposto fondamentale e necessario della non violenza e della coesistenza pacifica. Può essere un elemento di sintesi, un ponte per collegare diverse comunità e nazioni. Un autentico credo religioso non può causare violenze o divisioni tra le persone, piuttosto promuove una società fondata su valori dove la fratellanza e la comprensione reciproca prevalgono e sono favoriti. Il messaggio e i valori di pace e tolleranza del Mahatma Gandhi sono ancora attuali.  Con il suo sacrificio personale, fino a dare la vita, ha favorito la comprensione, la tolleranza e l’amicizia tra le comunità. Se i leader dell’India saranno discepoli di questi insegnamenti, la nostra amata Nazione potrà contribuire alla pace e all’armonia mondiale e tra i Paesi vicini. Il Mahatma ha coniato la parola Sarvodaya (“progresso di tutti”) per indicare il benessere di tutti. Con questo Spirito di non violenza i leader di tutto il mondo possono costruire una situazione sociale e politica che promuova e tuteli il benessere di ciascuno, specie chi è emarginato.

Come spera che la non violenza possa essere il criterio quotidiano della società globale?

Lotte e diversità di opinioni ci saranno sempre, ma è importante capire che la non violenza implica anche una giustizia attuale, come risultato della pace. Ho fiducia che lo Spirito della non violenza possa favorire la volontà di risolvere i conflitti attraverso modi pacifici. Ma finché lotte, violenza e terrorismo saranno una minaccia presente per le Nazioni di tutto il mondo, questa non violenza non deve essere dimenticata per cercare altri modi di risolvere i contrasti, anche violenti. Non ho mai perso la speranza, ma sono consapevole che è un cammino difficile. (NC)

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