20/07/2006, 00.00
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Vescovo di Mumbai: "Ho pregato affinché Dio illumini chi genera violenza"

di Nirmala Carvalho

Insieme ad altri 13 vescovi ed alla città intera, mons. Penha, amministratore dell'arcidiocesi di Mumbai, si è raccolto in silenziosa preghiera per commemorare le vittime degli attacchi dell'11 luglio scorso. I presuli invitano alla comprensione ed alla pace.

Mumbai (AsiaNews) – La preghiera, il pianto ed il ricordo delle vittime dell'odio terrorista "devono illuminare uomini e donne, affinché possano comprendere che la violenza genera solo altra violenza e che, in questa palude di devastazione, ognuno perde". E' questo il senso della preghiera di mons. Bosco Penha, amministratore dell'arcidiocesi di Mumbai, che insieme a tutta la città si è raccolto il 18 luglio scorso in silenzio per commemorare le 182 vittime dell'attentato che ha colpito le ferrovie occidentali della città.

"Ho pregato – dice ad AsiaNews - affinché il silenzio della nostra amata madre Patria possa risvegliare in tutta l'umanità la voce della fede e della verità. Lasciateci piangere verso Dio con tutto il cuore in questi tempi dolorosi, quando le forze dell'oscurità hanno lasciato una scia di morte e devastazione tramite una violenza senza senso".

"Lasciateci piangere – continua - affinché Egli possa illuminare uomini e donne ed aiutarli a comprendere che questa violenza non porta verso la pace, ma genera altra violenza. Una palude di devastazione, dove alla fine ognuno perde".

Insieme a mons. Penha si sono raccolti in preghiera altri 13 vescovi, riuniti nella capitale del Maharashtra in occasione dell'Incontro dei vescovi occidentali, che si è tenuto al campus del Collegio S. Pio X a Goregaon [un quartiere settentrionale di Mumbai ndr]: al suono delle 196 sirene che hanno suonato in contemporanea alle 18.24, i presuli si sono fermati per commemorare le vittime dell'11 luglio.

Il vescovo di Vasai [distretto a nord di Mumbai ndr], mons. Thomas Dabre, ha perso 50 fedeli della sua diocesi. "Ho pregato per la pace e per la comprensione – dice – affinché tutti possano lavorare per una società libera da crudeltà e più umana. Una società dove ognuno rispetta i diritti degli altri". "La vera necessità di questo particolare momento – sottolinea ad AsiaNews - è l'instaurazione di un dialogo con i fedeli di tutte le religioni, teso a creare un clima di tolleranza. Il terrorismo, un male assoluto date le sue ideologie che dividono la popolazione, deve essere contrastato da una società che crede nei valori spirituali che derivano da Dio: Egli insegna la pace, l'unità e l'armonia fra l'umanità e la natura".

"Nella mia diocesi – racconta - ho visitato ogni famiglia colpita dal lutto: è stato devastante e per qualcuno di loro il dolore non andrà mai via. Insieme agli altri sacerdoti ho visitato anche gli ospedali per confortare i feriti. Inoltre, abbiamo organizzato una marcia interreligiosa per la pace ed un incontro di preghiera con i fedeli di tutte le religioni cui hanno partecipato circa cinquemila persone".

Padre P. Xavier, rettore del santuario di Velnakanni, la "Lourdes d'Oriente", aggiunge: "Abbiamo pregato in maniera particolare per coloro che hanno subito un lutto. Nella Cappella dell'adorazione perpetua all'interno del santuario abbiamo pregato e cantato affinché nostra Signora della salute possa concedere pace e consolazione ai nostri cari. Il 16 luglio, festa della Madonna del Monte Carmelo, un gruppo composto da cinquemila pellegrini provenienti da Mumbai ha visitato il santuario, dove ha pregato per le vittime e per le loro famiglie".

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