Vescovo di Kirkuk : Ramadan in grande angoscia per cristiani e musulmani
di Louis Sako
Nei giorni scorsi diversi attentati in città del’Iraq hanno ucciso decine di persone innocenti. Allo stesso tempo, due chiese sono state colpite, portando a 52 il numero delle chiese bombardate nel Paese. L’appello alla pace dell’arcivescovo di Kirkuk.
Kirkuk (AsiaNews) – Proprio nel pieno del tempo sacro di Ramadan, in Iraq e in tutto il Medio oriente crescono le violenze e si addensano nubi di guerra civile e internazionale. Mons. Louis Sako, arcivescovo caldeo di Kirkuk ha chiesto ad AsiaNews di diffondere questo suo messaggio perché tutti, cristiani e musulmani, oriente e occidente, diveniamo costruttori di pace.
In questo periodo l’angoscia e le prove quotidiane crescono senza sosta. In Iraq nei giorni scorsi vi sono state decine di morti, cristiani e musulmani. In due settimane sono state bombardate due chiese a Kirkuk, che porta a 52 il numero delle chiese colpite in Iraq. Ammiro il coraggio della mia popolazione!
In Siria, dove sono rifugiati molti irakeni, vi sono disordini e morti. L’esodo dei nostri fedeli continua lentamente come un cancro! E ci rattrista dal profondo del cuore.
Su questa terra del Medio oriente, terra di Abramo, dei profeti e di Gesù le minacce pesano tanto e percepiamo fino a che punto ci manca la pace. La stessa pace di cui il mondo parla e che si augura… Ma quanti la vogliono veramente? E quanti vogliono contribuire a realizzarla con tutte le proprie forze? Quante persone si impegnano per consolare questa angoscia e questo terrore?
Cristiani, musulmani e uomini di buona volontà in tutto il mondo: preghiamo per la pace e facciamo qualcosa in concreto per la pace, per rendere migliore la nostra vita e quella dei nostri figli in questa regione agitata.
I nostri fratelli musulmani celebreranno presto la festa del sacrificio, Id al Kabir, dopo il lungo mese di digiuno del Ramadan [celebrato] in questa ondata di caldo soffocante. Prendiamo sul serio questa preghiera prima che sia troppo tardi! È urgente che cristiani e musulmani accettino un vero dialogo e cerchino di costruire la fiducia reciproca, realizzando insieme gli uni con gli altri la pace che è la base della nostra vita.
“Sorgi Signore, alza la tua mano, non dimenticare i miseri” (Salmi 9, 33).
In questo periodo l’angoscia e le prove quotidiane crescono senza sosta. In Iraq nei giorni scorsi vi sono state decine di morti, cristiani e musulmani. In due settimane sono state bombardate due chiese a Kirkuk, che porta a 52 il numero delle chiese colpite in Iraq. Ammiro il coraggio della mia popolazione!
In Siria, dove sono rifugiati molti irakeni, vi sono disordini e morti. L’esodo dei nostri fedeli continua lentamente come un cancro! E ci rattrista dal profondo del cuore.
Su questa terra del Medio oriente, terra di Abramo, dei profeti e di Gesù le minacce pesano tanto e percepiamo fino a che punto ci manca la pace. La stessa pace di cui il mondo parla e che si augura… Ma quanti la vogliono veramente? E quanti vogliono contribuire a realizzarla con tutte le proprie forze? Quante persone si impegnano per consolare questa angoscia e questo terrore?
Cristiani, musulmani e uomini di buona volontà in tutto il mondo: preghiamo per la pace e facciamo qualcosa in concreto per la pace, per rendere migliore la nostra vita e quella dei nostri figli in questa regione agitata.
I nostri fratelli musulmani celebreranno presto la festa del sacrificio, Id al Kabir, dopo il lungo mese di digiuno del Ramadan [celebrato] in questa ondata di caldo soffocante. Prendiamo sul serio questa preghiera prima che sia troppo tardi! È urgente che cristiani e musulmani accettino un vero dialogo e cerchino di costruire la fiducia reciproca, realizzando insieme gli uni con gli altri la pace che è la base della nostra vita.
“Sorgi Signore, alza la tua mano, non dimenticare i miseri” (Salmi 9, 33).
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