Vescovo di Jaffna: appello al presidente per la sorte di p. Jim Brown
Mons. Thomas Savundaranayagam in una lettera a Mahinda Rajapaks chiede notizie ed aiuto per il sacerdote cattolico ed il suo assistente. "Se sono stati arrestati dalla Marina, devono apparire davanti ad una corte".
Jaffna (AsiaNews/Icns) Il vescovo di Jaffna si è appellato al presidente dello Sri Lanka affinché questi "lo aiuti a ritrovare il sacerdote cattolico ed il suo assistente, spariti a metà agosto in un'area controllata dalla Marina militare".
Il presule, mons. Thomas Savundaranayagam, in una lettera a Mahinda Rajapakse spiega: "Non abbiamo più informazioni su di loro, non sappiamo nemmeno se sono vivi o morti. Sono entrati in un'area controllata dalla Marina il 20 agosto scorso, e da allora non sono stati più visti". Il prelato sottolinea che "se sono stati arrestati o accusati di qualche reato, devono essere portati davanti ad un tribunale".
I due, p. Jim Brown ed il suo assistente Vimalathas, sono stati visti l'ultima volta ad un check point ad Allaipiddy, dove il sacerdote guida una parrocchia. I sacerdoti di Jaffna dicono che p. Jim ha ricevuto minacce di morte dal comandante del campo della Marina di Allaipiddy. Questo, di nome Nishanta, ha accusato il parroco di aver aiutato i militanti delle Tigri tamil a scavare bunker intorno alla sua chiesa all'inizio di agosto, quando Allaipiddy è diventata teatro di scontri tra forze della sicurezza e ribelli.
Nella lettera, mons. Savundaranayagam chiede un'inchiesta giudiziaria imparziale ed indipendente delle forze di sicurezza "per fare immediatamente uscire la verità su queste sparizioni, dato che queste due vite sono considerate a rischio".
Il presule ricorda poi al presidente che questa "è la seconda lettera in cui chiede un intervento presidenziale in questa materia, in modo da poter ricevere una riposta adeguata ai problemi che affliggono l'intero clero di Jaffna".