19/08/2013, 00.00
COREA - VATICANO
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Vescovo di Daejeon: Il Papa venga in Corea, può portare alla pace con il Nord

di Joseph Yun Li-sun
Di ritorno dalla Gmg, Francesco ha annunciato per il 2014 un viaggio in Asia. Mons. Lazzaro You Heung-sik ad AsiaNews: “Se scegliesse il nostro Paese saremmo tutti molto felici. Una sua visita qui da noi sarebbe uno stimolo enorme alla missionarietà non solo della Chiesa coreana ma di tutte le Chiese asiatiche”. Il governo di Seoul ha già invitato il pontefice: “Anche i non cattolici lo amano”.

Daejeon (AsiaNews) - Una visita di papa Francesco in Corea "porterebbe due risultati eccezionali: da un lato il rilancio dello stimolo missionario della nostra Chiesa e di quelle asiatiche, dall'altra degli enormi passi avanti nel dialogo per la riunificazione della penisola". Ne è convinto mons. Lazzaro You Heung-sik, vescovo di Daejeon, appena rientrato dal Brasile. Nel Paese latino-americano il presule ha partecipato alla Giornata mondiale della Gioventù e, subito dopo, all'incontro con i vescovi del movimento dei Focolarini.

"Eravamo 51 vescovi - racconta - di cui 23 brasiliani: gli altri venivano da tutto il mondo. Sono stati dieci giorni molto intensi, in cui abbiamo meditato e dialogato sia sul tema previsto per quest'anno - 'Amore reciproco' - che su quanto ci ha detto il Papa nei giorni di Rio de Janeiro. Ma soprattutto, come vescovi, abbiamo riflettuto sull'attualità della Chiesa: non si può tenere in secondo piano questo concetto, soprattutto in momenti come questi".

L'esempio e il messaggio di Francesco, continua mons. You, "sono molto importanti per la Corea e per l'Asia in generale. Un punto che mi colpisce sempre molto è il suo invito a 'uscire da casa', alla missione ad gentes. Ecco, penso che una sua visita qui da noi sarebbe uno stimolo enorme alla missionarietà non solo della Chiesa coreana ma di tutte le Chiese asiatiche. D'altra parte, il Papa con la gente è impressionante: è un uomo che pratica quello che predica, e questo ha molto colpito il mio Paese".

La Corea del Sud "ha già invitato il Papa, sia la Conferenza episcopale che il governo. Francesco ha ringraziato per l'invito e ha spiegato che ancora non è fissato il calendario per il prossimo anno. Ma io sono fiducioso che verrà: l'anno prossimo è quasi certa la beatificazione dei 124 martiri coreani, anche se aspettiamo il Concistoro di ottobre per avere delle certezze. Sarebbe splendido se venisse qui di persona per questa celebrazione, importantissima per i cattolici coreani".

Un altro tema fondamentale che il Papa potrebbe aiutare a sbloccare "è il rapporto con la Corea del Nord. Io sono convinto che un uomo come lui, con il suo modo di fare e con la sua profondità di pensiero, potrebbe aprire dei canali veramente rilevanti per arrivare il prima possibile a una vera pace e alla riunificazione della penisola coreana".

Una visita del genere farebbe felici anche i non cattolici: "Tutti i coreani vedono molto bene Papa Francesco, e persino i media nazionali coprono le sue attività con vero interesse. Persino le denominazioni protestanti [che in Asia sono particolarmente aggressive ndr] sembrano aver cambiato idea: lo ritengono un ottimo pastore, tanto che ci sono molte conversioni al cattolicesimo. Spero proprio che venga".

 

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