Vescovo dell'Orissa: cristiani attaccati, il governo Bjp sta coi fondamentalisti
Bhubaneshwar (AsiaNews) I recenti omicidi di due pastori protestanti sono "un grave motivo di preoccupazione" per i cristiani in Orissa mentre il governo locale, con la sua inerzia, "fa il gioco dei fondamentalisti indù". Lo afferma ad AsiaNews mons. Raphael Cheenath, vescovo di Cuttack-Bhubaneshwar, diocesi nello stato orientale dell'Orissa, teatro di recenti violenze contro la minoranza cristiana.
Negli ultimi 15 giorni due pastori protestanti sono stati uccisi in Orissa: il 17 febbraio Gilbert Raj, pastore di Missions India, è morto dopo aver subito torture e maltrattamenti; il 27 febbraio è stata la volta di Dilip Dalai, membro della comunità "Orissa Follow-Up", pugnalato nella sua abitazione a Begunia, a 60 km da Bhubaneswar.
"Si tratta di una situazione preoccupante" afferma mons. Cheenath. "La Chiesa cattolica e i protestanti hanno relazioni cordiali in Orissa e collaborano per programmi sociali". Per questo le violenze dei giorni scorsi "mettono in pericolo l'intera comunità cristiana" dell'Orissa.
Mons. Cheenath denuncia l'immobilismo e la complicità del governo locale con i fondamentalisti indù: "Non riceviamo nessun aiuto dal governo", guidato dal Bharatiya Janata Party (Bjp). "Noi cristiani siamo spaventati da questi fatti di violenza commessi dalla maggioranza", afferma il vescovo riferendosi ai militanti indù, noti per la loro avversione contro cristiani e musulmani. Gli abitanti del villaggio dove è stato ucciso Raj hanno individuato proprio in un fanatico indù il responsabile dell'omicidio del pastore.
"Il governo deve prendere una posizione ferma per difendere i diritti fondamentali delle minoranze" afferma il vescovo di Cuttack. "Invece le autorità vogliono solo calmare le acque e attuano una politica di non intervento. Ogni volta che si hanno notizie di violenze, la polizia e gli amministratori locali snobbano tali fatti e non riferiscono che ci sono stati attacchi contro i cristiani, ma solo liti da villaggio".
Mons. Cheenath afferma che la polizia si dimostra inefficiente nell'indagare i casi di assalti ai cristiani: "Siamo investigando: è la solita risposta che riceviamo dalle autorità. Ma non si arriva mai a risarcire i cristiani vittime delle violenze". "Il governo sta facendo il gioco dei fondamentalisti" rincara mons. Cheenath "e le minoranze sono vittime delle violenza degli indù fondamentalisti. L'indifferenza e la noncuranza del governo incoraggia la loro azione. La politica di non intervento del governo locale non mette fine alle violenze contro le minoranze, anzi le favorisce".
Anche John Dayal, segretario generale dell'All India Christian Union, una sigla interconfessionale a difesa dei diritti dei cristiani indiani, condanna gli omicidi dei 2 pastori in Orissa e inscrive questi fatti nella "precaria e allarmante condizione dei cristiani in Orissa": "Sono atterrito dal peggioramento della situazione in Orissa" dichiara Dayal ad AsiaNews. "Ho scritto una lettera al primo ministro Singh riferendogli i dati degli attacchi contro la minoranza cristiana negli ultimi 3 mesi".
Dayal, che ha chiesto un incontro con Singh per discutere delle violenze contro i cristiani, afferma che i recenti attacchi hanno una chiara motivazione politica: "Molti attacchi anti-cristiani avvengono negli stati dove c'è al potere il Bjp e i suoi alleati. Questo può essere dovuto al tentativo del Bjp di screditare il Congress Party, più favorevole a una linea laica e pluralista".
Comunque, nota Dayal, episodi di persecuzione contro i cristiani avvengono anche in stati è il caso del Kerala - dove non solo il governo è in mano al Congress, ma anzi il primo ministro è un cristiano.
Il punto conclude Dayal è che il Bjp ei suoi alleati "non solo restano indifferenti rispetto agli assalti contro i cristiani" ma ora sono pronti ad "approvarli attraverso le leggi". È il caso del Rajasthan dove il Bjp sta per approvare una norma anti-conversione che favorisce il dilagare del fanatismo indù anti-cristiano.