Vescovo anglicano denuncia il dramma dei civili sotto il fuoco incrociato di esercito e Tigri tamil
Colombo (AsiaNews) – A Vanni, area a nord del Paese controllata in gran parte dalle Tigri Tamil, la gente è “preoccupata” per la situazione di continua tensione e teme che “i pericoli” possano “aumentare” nel caso in cui vi sia una “escalation nelle violenze” fra l’esercito governativo e i ribelli del Liberation Tigers of Tamil Eelam (Ltte). Lo scrive in un comunicato il vescovo anglicano Duleep de Chickera, che manifesta la propria “solidarietà” e “vicinanza” alla popolazione civile martoriata da una “guerra che sembra non avere fine”.
“Disarmati e intrappolati – denuncia il vescovo anglicano – in una zona di guerra, molti civili fra cui bambini sono in mezzo al fuoco incrociato dei due fronti. Migliaia di persone hanno dovuto abbandonare le proprie case e hanno trovato rifugio in centri di accoglienza temporanei”. La situazione è “ancora più grave” perché queste persone “non hanno modo di agire in maniera indipendente: sono sottoposti a pressioni continue – scrive ancora il prelato – da entrambi gli schieramenti perché appoggino le ragioni di uno o dell’altro fronte, e temono rappresaglie nel caso in cui dimostrino simpatie per la parte avversa”. Un “dilemma” atroce che “aggiunge sofferenza alla sofferenza”, mentre le voci che si levano a chiedere giustizia “vengono zittite con l’uso delle armi, i raggiri e la propaganda”.
Egli auspica che si formi una “coscienza collettiva” a favore di questi cittadini “sfortunati e privati di ogni speranza”; invita inoltre le parti in lotta a creare dei “corridoi umanitari” attraverso i quali le organizzazioni internazionali possano “portare gli aiuti alla popolazione”. “Il mio collega cattolico, il vescovo di Jaffna – sottolinea Duleep de Chickera – ha già lanciato questo appello e va ascoltato. Se per ragioni esterne viene impedito il lavoro delle organizzazioni internazionali, allora deve prendere in mano la situazione un gruppo interreligioso, che si preoccupi di affrontare e risolvere il problema”. Il prelato ringrazia infine il governo per le forniture di cibo, le scorte di latte in polvere per i bambini, le medicine e altri generi di prima necessità.
Dal 1983 a oggi il conflitto fra l’esercito governativo e i ribelli del Ltte ha causato la morte di oltre 65mila persone .