01/02/2007, 00.00
SRI LANKA
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Vescovi “costernati” invitano le Tigri a contribuire al processo di pace

di Melani Manel Perera
Un documento pubblicato dalla Conferenza episcopale dello Sri Lanka chiede a tutte le parti coinvolte nel conflitto di guardare la sofferenza della popolazione e lavorare insieme per la pace, unica strada per lo sviluppo ed il benessere del Paese.
Colombo (AsiaNews) – La Conferenza episcopale dello Sri Lanka ha pubblicato un documento in cui afferma la propria “costernazione” davanti alle numerose uccisioni, sparizioni e rapimenti che avvengono nel Paese ed invita le Tigri tamil a contribuire in maniera positiva al processo di pace.
 
Firmato da mons. Vianney Fernando, vescovo di Kandy, e dal vescovo ausiliare di Colombo mons. Marius Peiris – rispettivamente presidente e segretario generale della Conferenza – il testo sprona i ribelli delle Liberation Tigers of Tamil Eelam (Ltte) ad impegnarsi per  superare l’attuale situazione di stallo e desistere dalla propria intransigenza.
 
I recenti omicidi di civili innocenti, avvenuti in varie parti dell’isola, “ci hanno lasciato sotto shock. Nel nord e nell’est del Paese, civili che non hanno colpa vengono spesso presi di mira in quanto si trovano incagliati nel mezzo dei combattimenti fra le Tigri e l’esercito regolare”.
 
I vescovi sono “profondamente preoccupati” dal quotidino deterioramento della situazione e dalla miseria in cui versa la popolazione che vive nelle aree sotto il controllo del Ltte. “Contrariamente a quanto ci aspettavamo – scrivono i presuli – il nord e l’est vanno verso un rapido peggioramento della loro situazione, data la mancanza di generi base per il mantenimento, il continuo aumento del costo della vita e le evacuazioni obbligate, causate dagli scontri”.
 
La pace, continua il testo, “è essenziale per la stabilità e lo sviluppo del nostro Paese. Questa può essere raggiunta solo se si usa giustizia e rispetto nei confronti di tutti. Invece di portare avanti il processo di pace, siamo ad un punto morto, con sempre meno speranze. La pace può essere costruita solo se si è fiduciosi e realistici”.
 
La proposta multi-partitica per un compromesso nel sud del Paese “può essere la strada verso una soluzione politica dignitosa. Invitiamo le Tigri a contribuire positivamente a questo progetto. Inoltre, vogliamo sottolineare che sono proprio la sfiducia, l’odio e la violenza che continuano a distruggere il desiderio di pace dei nostri cittadini”.
 
In conclusione, i vescovi invitano le parti in causa a “guardare le sofferenze della popolazione e mostrare un senso di responsabilità e buona volontà, lavorando insieme per una rapida soluzione del problema”.
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