02/10/2013, 00.00
INDONESIA
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Vescovi indonesiani: maggiore impegno dei cattolici in politica e nel governo

di Mathias Hariyadi
Un seminario a Jakarta apre la porta a una nuova presenza dei cattolici nella vita attiva del Paese. Per i prelati diventa essenziale la preparazione dei giovani, in particolare studenti. La politica e l’impegno di governo diventano anche un nuovo mezzo di “evangelizzazione”.

Jakarta (AsiaNews) - I cattolici devono impegnarsi sempre più in politica, anche e soprattutto nel Paese musulmano più popoloso al mondo che - nel 2014 - sarà chiamato alle urne per le elezioni generali e del nuovo presidente. Una presenza che riguarda in particolare i giovani e gli studenti universitari, che costituiscono il futuro di una nazione che si dice multiculturale sulla carta costituzionale ma, nei fatti, è teatro di scontri e violenze confessionali. Fra le figure di maggiore ispirazione p. Beek, missionario gesuita olandese scomparso nel 1983, che ha contribuito - secondo le fonti bene informate - alla nascita del Golkar Party, al potere col presidente Suharto per oltre 30 anni.

Di questi temi si è parlato nel corso di un convegno di quattro giorni a Jakarta (nella foto), promosso dalla Commissione per l'Apostolato dei laici (Cal) della Conferenza Episcopale Indonesiana (Kwi). Dopo anni di silenzi e vuoto, i prelati rilanciano il compito di partecipare alla vita pubblica e alla guida del Paese. Ora l'attenzione si concentra formazione dei cattolici, un cammino che deve basarsi sui valori etici e l'impegno al bene comune.

I 37 delegati in rappresentanza delle rispettive diocesi hanno discusso i problemi e proposto idee e progetti, che guardano con particolare attenzione ai giovani indonesiani. La politica attiva, l'impegno di governo costituiscono infatti un nuovo terreno di "evangelizzazione" e di promozione dei valori e delle proposte cristiane anche se in Indonesia manca ad oggi un vero e proprio partito cattolico.

L'attenzione è concentrata sulle elezioni del prossimo anno, che potrebbero significare un cambiamento deciso dopo i due mandati del presidente Susilo Bambang Yudhoyono; considerato un "moderato", egli non ha saputo fermare la deriva islamista che, nell'ultimo periodo, ha causato attacchi e violenze contro le minoranze. Attraverso lettere pastorali, messaggi e documenti i vescovi accompagneranno i fedeli fino al voto, chiedendo sempre maggiore impegno nel nome della crescita e dello sviluppo.

 

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