Vescovi giapponesi: "La non-violenza, strada verso la pace"
In un documento della Conferenza episcopale si invitano i cattolici a "ripartire dalla pace, prima premessa per la dignità degli esseri umani".
Tokyo (AsiaNews/Ucan) I vescovi della Chiesa cattolica del Giappone hanno stabilito di "ri-dedicarsi"alla realizzazione della pace in occasione del 60° anniversario della fine della II Guerra mondiale.
In un documento della Conferenza episcopale giapponese i prelati spiegano la posizione della Chiesa in relazione alla storia del Paese, ed invitano tutti i fedeli a "ripartire dalla pace", che nella prima parte del testo è definita "prima premessa per la dignità dell'essere umano".
I vescovi chiedono inoltre a tutti i fedeli cattolici di "accettare e riflettere la storia del Giappone, che include la violenta invasione e la colonizzazione di altri Paesi". L'invito è in relazione alle proteste anti-giapponesi in tutta l'Asia nel corso dell'anno, specialmente in Cina e Corea.
Una sezione del documento è dedicata alla questione dello sviluppo giapponese: i vescovi ricordano che "lo sviluppo di un Paese è da preservare quando sia naturale" e sottolineano il dislivello sociale fra ricchi e poveri.
In conclusione la Conferenza episcopale ricorda la celebrazione del "periodo di pace" che da 24 anni cioè dalla visita di Giovanni Paolo II ad Hiroshima - viene osservato dai cattolici giapponesi per 10 giorni, dal 5 al 15 agosto. Il "periodo di pace" ricorda infatti lo sgancio degli ordigni nucleari avvenuto il 6 agosto del 1945 e la fine della guerra, con la resa giapponese, avvenuta il 15.