Vescovi filippini: sempre più povertà fra i contadini
di Santosh Digal
Durante il Congresso rurale dell’arcidiocesi di Jaro, il presidente della Conferenza episcopale cattolica sottolinea la terribile situazione della popolazione rurale, a cui mancano istruzione, sanità e occupazione. Nel Paese, 11 milioni di persone vivono con meno di 1 dollaro al giorno.
Iloilo (AsiaNews) – Le sofferenze della popolazione rurale delle Filippine “sono peggiorate moltissimo negli ultimi anni: sempre più persone sono costrette ad affrontare povertà, disoccupazione e mancanza di istruzione”. E’ l’allarme lanciato dal presidente della Conferenza episcopale cattolica, mons. Angel Lagdameo, durante il Congresso rurale dell’arcidiocesi di Jaro.
Il Congresso riunisce circa 200 partecipanti, che rappresentano coltivatori diretti, operai, pescatori, giovani ed indigeni. Questi incontri locali servono per preparare il secondo Congresso rurale nazionale, che i vescovi intendono organizzare per il prossimo anno.
Secondo il presule, “i problemi della popolazione locale persistono, ed anzi peggiorano, nonostante vengano approvate leggi apposite, come la riforma agraria ed altri provvedimenti mirati. Qui mancano le case, le scuole e gli ospedali. E’ sconvolgente ascoltare la storia di contadini che non possono andare oltre le prime classi scolastiche perché gli istituti non offrono loro alcuna alternativa”.
Inoltre, “sono moltissimi i villaggi senza dottori, infermiere o centri sanitari che non hanno medicine, oppure con farmaci scaduti. La povertà e la mancanza di opportunità sul posto spingono le persone ad andarsene, a migrare nelle città oppure all’estero”.
Al momento, circa 11 milioni di filippini vivono con meno di 1 dollaro al giorno, la soglia oltre la quale si scivola – secondo le Nazioni Unite – nella “povertà estrema”. Il Paese ha un tasso di fame globale pari a 17,55, che secondo la comunità internazionale rappresenta “un serio problema”. A paragone, la Bielorussia – Paese molto povero – ha un tasso di fame globale pari a 1,59.
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