08/04/2014, 00.00
FILIPPINE
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Vescovi filippini: Rispetto per la Corte suprema, ma la vita è sempre sacra

Il più alto tribunale ha giudicato costituzionale la legge sulla salute riproduttiva, ma ha abrogato alcuni articoli, ammettendo l'obiezione di coscienza. La Chiesa cattolica continuerà "a sostenere la sacralità della vita umana dalla concezione alla morte naturale". La legge proibisce l'aborto clinico ma invita le coppie a non avere più di due figli.

Manila (AsiaNews) - La Corte suprema delle Filippine ha confermato oggi la costituzionalità della legge sulla salute riproduttiva (Responsible Parenthood and Reproductive Health Act 2012), abrogandone però alcuni articoli e ammettendo l'obiezione di coscienza.

Immediata la reazione della Chiesa cattolica filippina, che da oltre 15 anni si oppone con fermezza al provvedimento. Mons. Socrates B. Villegas, presidente della Conferenza episcopale, ha ricordato che "la Chiesa deve continuare a sostenere la sacralità della vita umana, a insegnare sempre la dignità della persona e a salvaguardare la vita di ogni essere umano, dalla concezione alla morte naturale".

Dalla sua ratifica nel dicembre 2012, gruppi e istituzioni cattolici avevano presentato 14 ricorsi contro la legge, giudicandola incostituzionale. In un primo momento la Corte suprema ha bloccato l'attuazione del provvedimento per quattro mesi (marzo 2013), per poi congelarla a tempo indeterminato (luglio 2013) fino a oggi.

La Corte suprema ha annullato gli art. 7 (Accesso alla pianificazione familiare), 23 e 17. Il primo imponeva anche alle strutture private religiose di "fornire metodi di pianificazione familiare, naturale e artificiale". Il secondo e il terzo conferivano pene e sanzioni ai medici che rifiutavano di dare informazioni o prestazioni sui metodi di pianificazione familiare, vietando di fatto l'obiezione di coscienza.

Nel suo comunicato mons. Villegas ha dato particolare risalto proprio agli aggiustamenti fatti dalla Corte suprema, che così facendo ha "sostenuto l'importanza di aderire a una coscienza religiosa informata anche tra i dipendenti statali. E ha anche ribadito il diritto dei genitori a insegnare ai propri figli [secondo i loro convincimenti]".

"Incoraggio i nostri fedeli cattolici - ha sottolineato il presidente della Conferenza episcopale - a mantenere il rispetto e la stima per la Corte suprema, che si è espressa sulla questione secondo le leggi vigenti nelle Filippine. [...] Per quanto ci riguarda, la Chiesa ha vissuto in epoche di persecuzione, regimi autoritari, guerre e rivoluzioni. Possiamo continuare la nostra missione anche con queste leggi ingiuste".

La legge sulla salute riproduttiva proibisce l'aborto clinico ma invita le coppie a non avere più di due figli. Inoltre impone ai centri sanitari statali di dare in modo gratuito preservativi e pillole anticoncezionali. Tale disegno ha il sostegno delle grandi Ong internazionali, dell'Onu e dell'Unicef, che vedono nell'alto tasso di natalità una delle principali cause di povertà. La Chiesa filippina, fiancheggiata da numerose associazioni cattoliche attive nel Paese, sostiene invece il Natural Family Programme (Nfp), volto ad incentivare una cultura di responsabilità e amore basata sui valori naturali.

 

 

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