22/02/2011, 00.00
FILIPPINE
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Vescovi filippini interrompono il dialogo con il governo sulla legge pro-aborto

Sulla decisione pesa la mossa del governo di ricorrere al rito abbreviato per velocizzare l’iter di approvazione senza le modifiche concordate con i cattolici. Il disegno si discute oggi alla camera. I vescovi assicurano però nuovi colloqui alla fine di marzo.
Manila (AsiaNews/ Agenzie )I vescovi filippini rompono il dialogo con Aquino sulla legge per il controllo delle nascite. Il disegno di legge si discute oggi alla camera, nonostante gli appelli di Chiesa e associazioni pro-life per una sua revisione. Se approvato esso passerà subito al senato per l’approvazione definitiva, grazie all’utilizzo del rito abbreviato da parte del governo, che può essere interrotto solo dal presidente.

In una lettera inviata nei giorni scorsi al presidente Aquino, mons. Nereo Odchimar, presidente della Conferenza episcopale, ha affermato che“considerando la velocità nei processi legislativi in corso sia alla Camera e al Senato ho ritenuto prudente sospendere nel frattempo ulteriori colloqui con l’esecutivo”. Nel messaggio, il prelato ha imputato lo stop ai dialoghi, alla visita ad limina apostolorum,  in corso in questi giorni in Vaticano, e ha annunciato che i colloqui potrebbero ricominciare già a fine marzo. 

Tuttavia, la decisione dei vescovi è stata criticata da media e partiti favorevoli alla legge. Oggi la senatrice Sen. Miriam Defensor Santiago, tra i sostenitori della proposta, ha affermato che la mossa dei vescovi sarà un banco di prova per verificare quanto potere ha la Chiesa  sul presidente Aquino e sulla politica del Paese. Da parte sua il presidente ha espresso il suo dispiacere per la scelta e ha chiesto ai prelati un rapido ritorno al confronto costruttivo sul tema.      

Lo scorso 19 gennaio, il presidente aveva già affermato di voler includere nella proposta di legge le modifiche concordate insieme ai rappresentanti della Chiesa cattolica, proponendo una nuovo disegno per la paternità responsabile. Pochi giorni dopo, Aquino ha però fatto un passo indietro, permettendo la presentazione della legge in parlamento senza le modifiche concordate. Secondo l’ associazione pro- life Human Life International (Hli), per velocizzare l’iter della legge organizzazioni straniere tra cui la US Aid, avrebbero donato al governo oltre 900 milioni di dollari Usa.

Il dibattito sulla legge di salute riproduttiva (Reproductive Health Bill) è in corso da quattro anni. Essa rifiuta l’aborto clinico, ma promuove un programma di pianificazione familiare, invitando le coppie a non avere più di due figli, sanziona l’obiezione di coscienza di medici e operatori sanitari e  favorisce la sterilizzazione volontaria. Chiesa e associazioni cattoliche sostengono invece il Natural Family Programme (Nfp), che mira ha diffondere tra la popolazione una cultura di responsabilità e amore basata sui valori cristiani. 

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