09/02/2009, 00.00
FILIPPINE
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Vescovi e ulema lanciano un progetto “storico” per la pace a Mindanao

di Santosh Digal
Oltre 300 gruppi di discussione si riuniranno tra aprile e maggio per trovare una soluzione ai conflitti nell’isola. Alle riunioni parteciperanno oltre 6mila filippini; previsti incontri anche a Cebu e Manila. Mons. Capalla: “Appuntamento storico” che sarà di beneficio “per tutto il Paese”.

Davao City (AsiaNews) – La Conferenza dei vescovi e degli Ulema (Buc) annuncia una iniziativa di ampia portata per risolvere il decennale conflitto a Mindanao, nel sud delle Filippine. Circa 300 gruppi di discussione (Fgds) si riuniranno tra aprile e maggio per ripristinare “il processo di pace” nell’isola e dare un nuovo impulso “ai colloqui fra il governo filippino e il Fronte islamico Moro (Milf)”. Le trattative fra Manila e i ribelli islamici sono bloccate da mesi per la mancata firma del memorandum of agreement (Moa), un documento all’interno del quale venivano stabiliti i territori della regione autonoma musulmana del Mindanao (Armm).

“Ai gruppi di discussione – spiega p. Alberto Alejo Sr, direttore del progetto Konsult Mindanaw – parteciperanno più di 6mila persone”. Durante gli incontri verranno prese in esame quattro domande, quali linee guida per il dibattito. “Qual è la vostra visione della pace? Quali raccomandazioni fate in merito ai colloqui di pace tra il governo e il Milf? Cosa consigliate per ampliare il processo di pace? Quale potrebbe essere il vostro contributo personale – o a cosa rinuncereste – per la pace a Mindanao?”.

Dal 10 al 12 febbraio si terrà una prima serie di convegni nel North Cotabato, a Bukindon e Marawi City: essi costituiscono l’esperimento pilota in vista degli incontri di aprile e maggio, che interesseranno anche Manila e Cebu, per “garantire la rappresentatività ai musulmani che non vivono a Mindanao”.

Mons. Fernando Capalla, arcivescovo di Davao e co-presidente della Conferenza vescovi-ulema, definisce la serie di incontri un evento “senza precedenti” e sottolinea che “a beneficiarne di questo progetto storico sarà tutto il Paese”. L’iniziativa è apprezzata anche dagli esponenti del Milf, a condizione che non vi sia un ruolo attivo del governo: “Se i gruppi di discussione ricevono un aiuto diretto o indiretto dal governo – avverte Mohager Iqbal, presidente del comitato di pace del Milf – sia i lavori che i risultati forniti saranno sospetti”.

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