Vescovi e preti filippini, sciopero della fame con gli agricoltori senza terra
Manila (AsiaNews) – Vescovi e preti filippini aderiscono allo sciopero della fame lanciato da un gruppo di agricoltori. Alla base della protesta, la richiesta di estendere la legge sulla distribuzione della terra – la Comprehensive Agrarian Reform Program, Carp – che dovrebbe terminare a fine mese.
Mons. Broderick Pabillo, vescovo ausiliare di Manila, e p. Archie Casey hanno dato il loro sostengono alla manifestazione avviata 15 giorni fa da otto agricoltori a Quezon City, a nord-est di Manila, di fronte alla sede del Dipartimento governativo sulla riforma agraria. La protesta si è poi spostata nel cuore della capitale, davanti alla sede del parlamento. Al momento vi sono 36 persone che hanno aderito allo sciopero della fame.
Il Carp, promulgato nel 1988 sotto la presidenza di Corazon Aquino, intendeva distribuire “tutti i terreni pubblici e le aree rurali” per far fronte alla situazione di estrema povertà attraversata dal Paese, oltre a sradicare una delle principali cause di rivolte sociali. Il provvedimento, almeno agli inizi, è servito solo ad arricchire i grandi latifondisti – fra i quali le famiglie Aquino e Arroyo – a discapito degli agricoltori, sempre più poveri.
La legge avrebbe dovuto durare 10 anni, ma la sua scarsa applicazione convinse i parlamentari a prolungarne di altri 10 anni la validità, sino alla fine del dicembre 2008. Ieri allo sciopero della fame ha aderito anche mons. Ramon Arguelles, arcivescovo di Ripa – diocesi compresa nella provincia di Batangas, a sud di Manila – che vuole così testimoniare la propria vicinanza agli agricoltori.
Solidarietà viene espressa dal card Gaudencio Rosales, arcivescovo di Manila, da mons. Angel Lagdameo, presidente della Conferenza episcopale filippina e dal card Ricardo Vidal, arcivescovo di Cebu: i prelati hanno inviato una lettera congiunta a Prospero Nograles, portavoce della Camera e a Juan Ponce Enrile, presidente del Senato filippino, in cui si chiede l’estensione della legge.
In questi anni il Dipartimento dell’ambiente e delle risorse naturali ha distribuito 3,96 milioni di ettari, seguito dal Dipartimento delle riforme agrarie che ne ha assegnate 5,16, per un totale di 9,12 milioni di ettari. Ne resterebbero ancora 2,17 milioni da distribuire prima che la legge perda ogni efficacia.
La proposta di estendere la legge sulla distribuzione dei terreni è contestata da alcuni esponenti della sinistra: secondo i parlamentari sarebbe infatti favorevole ai proprietari terrieri e non risolverebbe i problemi dei contadini.