Vertice Pechino-Naypyidaw, aspettando la storica visita della Clinton in Myanmar
Faccia a faccia fra il futuro leader cinese Xi Jinping e il comandante delle Forze armate birmane Min Aung Hlaing. Sicurezza, economia e cooperazione militare al centro dei colloqui. Ma l’attenzione ruota attorno al segretario di Stato Usa, atteso in Myanmar. Timori e incognite per gli equilibri nella regione.
Pechino (AsiaNews) – Garantire la sicurezza per le imbarcazioni lungo il fiume Mekong, rafforzare la cooperazione economico-commerciale fra Pechino e Naypyidaw, “migliorare gli scambi e consolidare la collaborazione” fra gli eserciti cinese e birmano. Sono i punti salienti del vertice tenuto ieri nella capitale cinese fra il vice-presidente – e leader in pectore – Xi Jinping e il comandante delle Forze armate del Myanmar generale Min Aung Hlaing. Il faccia a faccia (nella foto) fra i due alti funzionari precede di pochi giorni la storica visita del segretario di Stato Usa Hillary Clinton in Myanmar, dopo decenni caratterizzati da sanzioni commerciali e tensioni diplomatiche tra Washinton e governo birmano.
Xi, che è anche vice-presidente del Comitato centrale dell’esercito, ha confermato la "storica amicizia” fra Cina e Myanmar, promossa “dai leader delle vecchie generazioni” e sopravvissuta ai “cambiamenti del quadro internazionale”. L’agenzia ufficiale di Stato cinese Xinhua aggiunge che Pechino sosterrà “sempre” il Myanmar nel mantenimento dell’unità nazionale, nello sviluppo economico e nel miglioramento della qualità di vita.
Di contro Naypyidaw, per bocca del generale Min Aung Hlaing, promuove una cooperazione fra gli eserciti e la collaborazione strategica, per salvaguardare la pace e la stabilità della regione. Il militare, secondo quanto aggiunge l’agenzia ufficiale, conferma il sostegno a Pechino per “una sola Cina” e le diatribe sullo status di Taiwan, del Tibet e dello Xinjiang.
Tuttavia, al di là delle dichiarazioni di facciata, le relazioni fra Cina e Myanmar sono offuscate da elementi di tensione. Pechino non ha ancora del tutto digerito la decisione del presidente birmano Thein Sein di interrompere la costruzione della diga di Myitsone, in territorio Kachin. Inoltre nella ex-Birmania – in particolare fra i leader dell’esercito – permane una certa diffidenza verso il gigante cinese, che nella seconda metà del ‘900 ha finanziato e sostenuto a lungo la guerriglia comunista birmana contro l’esercito ufficiale.
Nei prossimi giorni è in programma la storica visita di Hillary Clinton in Myanmar. Il segretario di Stato Usa sarà il più alto funzionario americano negli ultimi 50 anni a mettere piede nel Paese. Diritti umani e sanzioni economiche saranno al centro dei colloqui, ma non è azzardato ipotizzare che gli Stati Uniti proveranno a modificare gli equilibri nella regione, cercando di limitare l’influenza di Pechino.
Xi, che è anche vice-presidente del Comitato centrale dell’esercito, ha confermato la "storica amicizia” fra Cina e Myanmar, promossa “dai leader delle vecchie generazioni” e sopravvissuta ai “cambiamenti del quadro internazionale”. L’agenzia ufficiale di Stato cinese Xinhua aggiunge che Pechino sosterrà “sempre” il Myanmar nel mantenimento dell’unità nazionale, nello sviluppo economico e nel miglioramento della qualità di vita.
Di contro Naypyidaw, per bocca del generale Min Aung Hlaing, promuove una cooperazione fra gli eserciti e la collaborazione strategica, per salvaguardare la pace e la stabilità della regione. Il militare, secondo quanto aggiunge l’agenzia ufficiale, conferma il sostegno a Pechino per “una sola Cina” e le diatribe sullo status di Taiwan, del Tibet e dello Xinjiang.
Tuttavia, al di là delle dichiarazioni di facciata, le relazioni fra Cina e Myanmar sono offuscate da elementi di tensione. Pechino non ha ancora del tutto digerito la decisione del presidente birmano Thein Sein di interrompere la costruzione della diga di Myitsone, in territorio Kachin. Inoltre nella ex-Birmania – in particolare fra i leader dell’esercito – permane una certa diffidenza verso il gigante cinese, che nella seconda metà del ‘900 ha finanziato e sostenuto a lungo la guerriglia comunista birmana contro l’esercito ufficiale.
Nei prossimi giorni è in programma la storica visita di Hillary Clinton in Myanmar. Il segretario di Stato Usa sarà il più alto funzionario americano negli ultimi 50 anni a mettere piede nel Paese. Diritti umani e sanzioni economiche saranno al centro dei colloqui, ma non è azzardato ipotizzare che gli Stati Uniti proveranno a modificare gli equilibri nella regione, cercando di limitare l’influenza di Pechino.
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