Veglie di preghiera a Ho Chi Minh City per i parrocchiani di Thai Ha
di J.B. An Dang
In 5mila al monastero dei Redentoristi ove, su uno schermo, sono riprodotti I volti degli otto fedeli che saranno processati. Gli universitari mettono in scena il ricordo di coloro che sono stati martirizzati nel tentativo di estirpare il cattolicesimo.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) – Una veglia di preghiera ha visto riuniti 5mila cattolic, domenica sera a Ho Chi Minh City, accanto al monastero dei Redentoristi, per manifestare solidarietà con i parrocchiani di Thai Ha che il 5 dicembre saranno processati per aver chiesto la restituzione del terreno della loro chiesa. Un’altra veglia ha visto la presenza di moli uiversitari cattolici, che hanno anche messo in scena (nella foto) una rappresentazione che ha ricordato i martiri del secolo scorso, quando le autorità tentarono di distruggere il cattolicesimo. Centinaia di agenti, con evidente scopo intimidatorio, hanno fotografato e filmto i presenti.
Al monastero dei Redetoristi, 160 sacerdoti della città e delle province vicina hanno concelebrato la messa, mentre su un grande schermo erano riprodotti i volti degli otto cattolici accusati di aver danneggiato beni dello Stato e di violazione dell’ordine pubblico.
L’avvicinarsi di un processo dall’evidente carattere politico ha spinto il superiore dei Redentoristi del Vietnam, padre Vincent Nguyen Trung Thanh, a scrivere una lettera a tutti i suoi confratelli, chiedendo di pregare per gli imputati. “Più di chiunque altro – vi si legge – noi sappiamo che essi sono innocanti, innocenti non solo di fronte alle loro coscienze, ma anche di fronte alla legge. Ciò malgrado, sono imputati e perseguiti”. “Le beatitudini – scrive ancora – sono un invito rivolto a noi ed ai fedeli ad accettare le avversità e I drammi ed a porre la nostra fidcuia in Dio, che trasformerà le nostre sofferenze in un bene per coloro che Lo amano”.
Ai fedeli che hanno scelto di seguire il loro Maestro, padre Nguyen ricorda infine che “più di duemila anni fa Egli fu perseguitato ed ucciso per la sua decisione nel difendere la verità”.
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