Vaticano: è ora di cancellare il debito estero dei Paesi poveri
Lo ha sostenuto il card. Martino, a Londra, dove si è recato per comperare, a nome del Papa, la prima obbligazione dell' dell'International Financing Facility for Immunisation.
Città del Vaticano (AsiaNews) - I popoli che vivono in "estrema povertà" aspettano da tempo la cancellazione del 100 per cento del loro "pesante debito estero", da realizzare grazie "ad accordi multilaterali e bilaterali". Il Vaticano è tornato a chiedere l'impegno internazionale per la cancellazione o la riduzione del debito estero dei Paesi del Terzo mondo, prendendo spunto dall'acquisto da parte del Papa della prima delle obbligazioni (bond) dell'International Financing Facility for Immunisation (IFFIM), compiuta a Londra dal cardinale Renato Martino. L'iniziativa si propone d vaccinare entro il 2015, 500 milioni di bambini di 70 Paesi poveri del mondo.
La riduzione del debito, ha dichiarato il cardinale al momento dell'acquisto, aprirà ai Paesi indebitati la via per un accesso di tutti ai beni e per "soddisfare necessità di base per vita e sviluppo, come l'acqua potabile, la sanità, programmi nutrizionali, educazione, microcredito e opportunità di lavoro".
Nella sua dichiarazione, diffusa dalla Sala stampa vaticana, il presidente del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace ha ricordato che in numerose dichiarazioni e interventi il Papa ha sostenuto "l'importanza di uno sviluppo sostenibile". "Il giusto sviluppo del mondo sono le parole del Papa citate dal card. Martino organizzato e integrale, che ognuno auspica, richiede una oggettiva conoscenza delle situazioni umane, l'identificazioni delle cause reali della povertà e risposte concrete la priorità delle quali è una formazione appropriata di tutte le persone e comunità. Così, le autentiche libertà e responsabilità che sono proprie dell'attività umana potranno essere messe in pratica".
"Da molti, molti anni - ha osservato il card. Martino - coloro che vivono in estrema povertà continuano ad aspettare 'misure pratiche effettive da mettere in atto'". Con il gesto dell'acquisto del bond il Papa, ha spiegato il suo inviato a Londra, "riconosce il bisogno di provvedere rapidamente ai fondi per rispondere a povertà, fame, mancanza di educazione e opportunità, e alla crescente lotta contro malaria, diffusione dell'Aids e della tubercolosi".
L'iniziativa alla quale oggi ha aderito Benedetto XVI, "per ispirare anche altri ad intraprendere passi concreti", fa seguito ad un progetto presentato dal Cancelliere dello Scacchiere britannico Gordon Brown al convegno promosso nel luglio 2004 dal Pontificio consiglio della giustizia e della pace su "Povertà e globalizzazione: finanziamenti per lo sviluppo".