15/03/2006, 00.00
INDIA
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Varanasi, fatwa contro chi attacca i luoghi santi "di ogni religione"

Dopo gli attacchi terroristici della scorsa settimana, la madrassah principale di Lucknow condanna "chi uccide persone innocenti e colpisce i luoghi di preghiera, di ogni religione".

Lucknow (AsiaNews/Icns) – La madrassah principale di Lucknow, capitale dell'Uttar Pradesh, ha lanciato una fatwa contro "i terroristi ed i militanti in generale" che usano come bersaglio "i luoghi santi dell'India e la sua popolazione innocente". Secondo la scuola islamica Darul-Ifta, "non vi è posto per il terrorismo nell'Islam e chi uccide anche una sola persona, compie un peccato grave esattamente come lo sterminio dell'umanità intera".

La sentenza è stata pronunciata dopo gli attacchi terroristici a Varanasi, la "città santa" dell'induismo, avvenuti la scorsa settimana: tre bombe, posizionate in uno dei templi principali ed alla stazione ferroviaria della città, che sono costate la vita a 23 persone.

Firangi Mahal, il capo della madrassah, ha spiegato la condanna con citazioni dal Corano: "Bisogna ricordare sempre – ha detto – che il profeta non ha mai reagito in maniera violenta né contro coloro che lo attaccavano né contro coloro che in vari modi hanno cercato di fargli del male. Maometto si è sempre pronunciato contro gli attacchi ai luoghi santi, di qualunque religione essi fossero".

"Se un musulmano colpisce un luogo di preghiera – si legge nella conclusione della fatwa – o uccide persone innocenti, va trattato come criminale. Lo dice la shari'a [legge islamica ndr]".

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