Uttarkhand, sgominata banda di asceti “sciacalli”: rubavano alle vittime delle alluvioni
Mumbai (AsiaNews) - Dita amputate alle vittime delle alluvioni per rubare anelli e altri preziosi; templi indù depredati delle offerte; banche saccheggiate, per bottini da milioni di rupie. È l'altra faccia delle piogge torrenziali che in questi giorni hanno messo in ginocchio l'Uttarkhand, Stato settentrionale dell'India. Mentre governo, esercito, Caritas e volontari sono impegnati nelle operazioni di soccorso, la polizia ha scoperto e arrestato bande di sadhu (asceti) carichi di borse piene di oro e denaro. Intanto, il bilancio delle vittime si fa sempre più drammatico e secondo stime ufficiali potrebbe presto toccare i 1000 morti.
Sandeep Rai Rathore, ispettore generale del National Disaster Responce Force (Ndrf), spiega che è stato l'atteggiamento degli stessi sadhu a insospettire le forze dell'ordine: "Questi uomini si sono rifiutati di salire a bordo degli elicotteri senza le loro borse, che andavano lasciate perché troppo pesanti. Dopo un controllo abbiamo scoperto che le sacche contenevano 14 milioni di rupie (circa 178.500 euro) in contanti e gioielli dal valore di centinaia di migliaia di rupie".
Gli agenti hanno condotto il gruppo alla polizia dello Stato. Dalle indagini è emerso che gli asceti avrebbero rubato dai bancomat distrutti nelle alluvioni e preso i gioielli dai cadaveri. Grazie alle segnalazioni delle unità di soccorso, le forze dell'ordine hanno individuato altri sciacalli, tutti sadhu.
"A metterci in allarme - racconta un volontario - è stato che alcuni di loro, al momento dell'evacuazione, avevano con sé pacchi di banconote nuove. Abbiamo controllato e visto che il denaro era segnato e che proveniva quindi da una banca".
Un funzionario di polizia racconta di essersi sentito male dopo aver sentito la confessione di uno di questi sadhu. L'uomo era stato fermato perché portava un numero eccessivo di anelli e bracciali sulle mani. "Egli ha rivelato - ricorda il funzionario - di aver depredato i pellegrini morti, anche tagliando loro le dita".