Uomo d'affari aiuta Chiesa cattolica in Cina, sia l'ufficiale che la clandestina
Seoul (AsiaNews/Ucan) Un gruppo coreano laico sta raccogliendo soldi per aiutare la Chiesa cattolica in Cina, sia quella "ufficiale" che quella "clandestina". E' l'obiettivo che si e' posto portato Francisco Chung, affarista coreano, che ha fondato nel 2000, dopo un incontro con un Vescovo della chiesa sotterranea, la Nazareth China Mission Society (NCMS).
"I preti della chiesa sotterranea, vescovo compreso, vivono una vita disgraziata - ha detto Chung - sopravvivono con circa 100 Yuan (12 dollari) al mese e non hanno vestiti pesanti per il freddo inverno". Chung ha poi sottolineato come sia doloroso vedere i preti cinesi non ricevere adeguate cure quando sono ammalati, ma che, nonostante le loro pene, "hanno intrapreso con fede la strada consegnata loro da Dio".
Chung ha parlato alla Galleria della pace, una mostra allestita accanto alla sede dell'arcidiocesi di Seoul, riferendosi all'apertura di una mostra d'arte ideata per raccogliere fondi per la costruzione di una casa di anziani preti e religiosi in Cina. I lavori della casa a due piani, che eventualmente potrebbero diventare dodici, inizieranno a metà anno, coi fondi presi in parte dalla vendita di 512 quadri donati da artisti coreani e in parte dai contributi finanziati dai membri dell'NCMS e dai profitti dei lavori privati di Chung.
Francisco Chung non ha sempre usato le proprie risorse finanziarie per aiutare la Chiesa sotterranea. Egli ha ricordato che quando nel 1995 andò per la prima volta in Cina, scoprì materiali grezzi perfettamente adatti per creare oggetti sacri, e si mise così a produrre rosari e a venderli nei negozi coreani. I profitti venivano usati per fare Bibbie, vestiti, per aiutare i coreani in Cina ed anche per aiutare i seminaristi, i preti e le suore della Chiesa ufficiale. Avvenne poi che incontrò un vescovo della Chiesa sotterranea e iniziò ad aiutare anche quella Chiesa, rendendosi conto che essa deve "fa fronte a più difficoltà".
Chung si rifiuta di svelare dettagli sulle modalità del suo aiuto alla Chiesa perseguitata ma si sa che si reca in Cina circa 10 volte l'anno. Le sue convinzioni gli hanno permesso di superare opposizioni familiari ed anche quelle dei preti della Corea del Sud che lo sospettavano di aiutare la Chiesa cinese per vantaggi personali. Ora la gente cattolica laica e i preti coreani, così come la sua famiglia, lo sostengono con forza insieme al lavoro della NCMS.
Padre Bernabas Kim Tjuekng-Nam, direttore spirituale del servizio, dice che è venuto il tempo per la Chiesa coreana di aiutare quella cinese, che più di 200 anni fa introdusse il Vangelo in Corea.