Una catena umana contro il blocco di Gaza
La manifestazione si è svolta pacificamente, ma vi hanno preso parte solo 5mila persone, un decimo di quelle previste. A causa del maltempo, secondo gli organizzatori. Una cinquantina di giovani è andata ad Erez e ha lanciato pietre contri gli israeliani.
Gaza (AsiaNews/Agenzie) – Si è svolta pacificamente, ma con scarsa partecipazione, la manifestazione che prevedeva la creazione di una catena umana contro il blocco imposto da Israele alla Striscia di Gaza. La catena umana doveva seguire i 40 chilometri della principale strada della Striscia, dal posto di confine con l’Egitto a Rafah, fino a quello con Israele, ad Erez.
Gli organizzatori del Comitato popolare contro l’assedio di Gaza aspettavano tra 40 e 50mila persone, ma ne è arrivato solamente circa un decimo del previsto, a causa del cattivo tempo, secondo i promotori della protesta, che hanno annunciato ulteriori manifestazioni.
Oggi, sono state soprattutto scolaresche e donne a prendere parte alla protesta, innalzando cartelli e striscioni con scritte come “Fermate ora l’assedio”, “Il vostro assedio non vincerà”, “l’assedio ci farà più forti”.
Prima della manifestazione, Israele aveva avvertito di essere pronto ad usare tutti i mezzi per fermare eventuali tentativi di ingresso illegale nel suo territorio ed aveva dispiegato migliaia di uomini lungo il confine. Ciò malgrado circa 2mila seguaci di Hamas si sono diretti verso il checkpoint di Erez, ma sono stati fermati da un intervento della polizia di Hamas, che li ha invitati a desistere. Solo una cinquantina di giovani si è avvicinata al posto di confine ed ha lanciato pietre.
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