13/09/2024, 08.40
RUSSIA
Invia ad un amico

Un nuovo vescovo cattolico per la Siberia

di Stefano Caprio

Papa Francesco ha nominato il gesuita tedesco Stephan Lipke, 49 anni, come vescovo ausiliare della diocesi della Trasfigurazione a Novosibirsk, accanto a mons. Joseph Werth, l'ultimo ancora in carica tra i tre vescovi nominati nel 1991, quando furono ripristinate le strutture cattoliche in Russia. Un compito importante in un periodo particolarmente delicato per la storia politica e religiosa del Paese.

Mosca (AsiaNews) - La sede principale dei cattolici della Siberia, la diocesi della Trasfigurazione a Novosibirsk, ha da ieri un nuovo vescovo ausiliare, il gesuita tedesco Stephan Lipke, da anni attivo in Russia come direttore dell’Istituto San Tommaso d’Aquino, fondato nel 1991 per la preparazione dei laici collaboratori delle parrocchie, e diventato un importante centro culturale di Mosca per il dialogo interreligioso e culturale. Il nuovo vescovo, che a fine anno compirà 50 anni, affianca il 72enne mons. Joseph Werth, in carica a Novosibirsk dal 1991, quando furono restaurate le strutture cattoliche in Russia con le due amministrazioni apostoliche per la Russia europea e la Russia asiatica.

Mons. Lipke è un gesuita tedesco come il suo predecessore, che era però nato in Kazakistan da una famiglia di tedeschi russi deportati in Asia centrale ai tempi di Stalin, dalla zona del Volga dove Werth era stato per alcuni anni parroco nella città di Marx. Si trattava di una delle realtà storiche della diffusione in Russia di emigranti europei, in particolare dai territori germanici, come deciso dallo zar “occidentalista” Pietro il grande agli inizi del Settecento. I tedeschi del Volga erano a loro volta eredi degli avi che avevano costruito la capitale del nord di Sankt-Petersburg, fondata con titolo tedesco (anche se originariamente era olandese, Sant-Piterburkh) per dare alla Russia una nuova immagine come “finestra sull’Europa”, diventando una componente molto significativa dell’impero russo eurasiatico. Le ulteriori deportazioni staliniane hanno disperso molti russo-tedeschi, che vivevano in comunità compatte secondo i propri costumi, anche nelle distese della Siberia e dei Paesi dell’Asia centrale, in particolare proprio in Kazakistan e attorno alla città di Karaganda, dove era nato mons. Werth.

Quando nel 1991 finì l’Unione Sovietica, la maggior parte dei tedeschi di quelle zone cercò di emigrare in Germania, e nelle chiese cattoliche aperte ancora sotto i sovietici rimanevano soltanto i rappresentanti dell’altra etnia di cattolici russi, quelli di origine polacca. In quegli anni, nella cattedrale di Nostra Signora di Fatima a Karaganda la chiesa si riempiva solo dalla parte sinistra, perché i banchi della navata di destra erano “i posti dei tedeschi” che ormai non c’erano più, ma nessun polacco osava sedersi al loro posto. Le nomine del 1991 dovevano rispettare la nazionalità sovietica dei nuovi vescovi, e venne così scelto un bielorusso per Mosca (mons. Tadeusz Kondrusiewicz, oggi a riposo a Minsk), un polacco per Karaganda (Jan Pawel Lenga, a riposo in Polonia) e un tedesco per Novosibirsk, appunto mons. Werth, riconoscendo ai cattolici in Russia i principali riferimenti etnici. C’era in realtà un legame che fu escluso dalle nomine, quello con i cattolici lituani, che era impraticabile nel 1991 per il conflitto della Lituania con Mosca, come primo Paese deciso a separarsi fin dal 1990 da ogni legame con il passato sovietico; ma tutti e tre i vescovi nominati si erano formati in Lituania.

Non fu facile per il primo nunzio apostolico della Russia post-sovietica, mons. Francesco Colasuonno, convincere padre Joseph Werth a lasciare la parrocchia di Marx per accettare la nomina episcopale, della quale non si sentiva degno e che ha poi ricoperto fino ad oggi, e nel cui ministero verrà ora affiancato dal confratello gesuita. Mons. Lipke eredita quindi una doppia importante tradizione, quella dei tedeschi cattolici di Russia e quella della Compagnia di Gesù a cui lo stesso Werth apparteneva, e che proprio a Novosibirsk ha trovato la possibilità di rinascere in una terra da dove era stata cacciata a metà dell’Ottocento, ma dove aveva lasciato un segno molto importante nella diffusione del Vangelo e della cultura cristiana cattolica occidentale.

I gesuiti avevano deciso agli inizi degli anni Novanta di riaprire le loro strutture lontano da Mosca, per evitare possibili conflitti, essendo da sempre la Compagnia sotto osservazione come principale “agente occidentale” in Russia, e attorno al vescovo Werth hanno saputo creare importanti strutture pastorali e culturali. Nel 1998 assunsero però dalla diocesi di Mosca anche la responsabilità dell’istituto di filosofia e teologia per laici, rendendolo un efficace protagonista del dialogo nella capitale russa, con una successione di personalità molto incisive, dal primo direttore, il polacco p. Stanislaw Opiela (il primo prete cattolico della nuova Russia a cui fu negato il visto nel 1999), fino all’ultimo predecessore di mons. Lipke, l’americano p. Anthony James Corcoran, oggi amministratore apostolico dei cattolici del Kirghizistan.

Mons. Lipke ha iniziato il suo servizio in Russia nel 2011 proprio a Novosibirsk e poi a Tomsk in Siberia, l’unica città russa dove è attiva una scuola cattolica proprio grazie ai gesuiti. A Mosca ha poi preso la responsabilità dell’Istituto San Tommaso diventando un importante punto di riferimento per i cattolici moscoviti e non solo. Dal 2020 è anche segretario della conferenza episcopale cattolica russa. Egli assume un’eredità molto importante, affiancando l’ultimo vescovo nominato nel 1991, in un periodo attuale particolarmente delicato della storia politica e religiosa della Russia, prendendo con grande umiltà e senso di responsabilità questa croce sulle sue spalle, per il futuro della Russia cristiana e cattolica.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Mosca, consacrato il vescovo cattolico Nikolaj Dubinin
07/10/2020 08:34
Restaurata una chiesa cattolica in Siberia
21/06/2021 10:55
Mosca, la rinascita della Chiesa cattolica ha 30 anni
15/04/2021 08:38
Hu a Mosca per rinsaldare i rapporti politici ed economici
26/03/2007
Elezioni Duma: sorprese e dubbi nella vittoria di Putin
23/09/2021 08:43


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”