Un nuovo trattato per la Terra Santa?
Roma (AsiaNews) - Arieh Cohen, frequente collaboratore di AsiaNews da Tel Aviv, ha editato un articolo dal titolo “Un nuovo trattato per la Terra Santa?”. Esso è stato pubblicato con grande risalto nel numero del 12 febbraio dell’influente rivista “America”, dei gesuiti degli Stati Uniti.
L'articolo suggerisce di prendere in considerazione la possibilità di ottenere sicurezza giuridica per la Chiesa in Terra Santa mediante un trattato multilaterale, munito di un meccanismo di "monitoraggio" che possa farlo valere effettivamente. Tale trattato potrebbe essere applicato sia a Gerusalemme che ai due Stati nazionali, Israele e il futuro Stato palestinese.
Il suggerimento nasce dalla constatazione che, mentre la "questione di Gerusalemme" rimane tuttora irrisolta, anche i coraggiosi tentativi di salvaguardare la libertà e i diritti acquisiti della Chiesa nei due Stati nazionali mediante Accordi bilaterali non avrebbero ancora dato risultati pratici. Lo Stato palestinese non esiste ancora, e l' "Accordo fondamentale" sottoscritto dalla Santa Sede con lo Stato di Israele nel 1993 non è stato ancora immesso nella legislazione dello Stato, per cui, in termini pratici, non è possibile in Israele assicurarne la messa in pratica. Intanto una bozza di Trattato multilaterale per Gerusalemme esiste, ed è stata discussa dalle diplomazie di diversi Paesi alla fine degli anni ‘90. Questa proposta potrebbe essere allargata così da far tutelare non solo la dimensione universale di Gerusalemme, ma anche la libertà religiosa, e il rispetto dei diritti acquisiti della Chiesa, anche nei territori dei due Stati nazionali.
Secondo l’Autore, tutto questo non deve portare a rinunciare ai doverosi sforzi per perfezionare gli Accordi bilaterali, ma suggerisce l'utilità di studiare anche un'alternativa multilaterale.
26/05/2004