Un governo di coalizione per Timor Est
Dili (AsiaNews/Agenzie) – Un governo di coalizione guidato dal leader dell’indipendenza Xanana Gusmao è lo scenario che si delinea oggi per Timor Est dopo le elezioni politiche della settimana scorsa. Come previsto dagli analisti, nessuno dei 14 partiti in corsa ha ottenuto la maggioranza assoluta. Il partito di Gusmao, National Congress of East Timor's Reconstruction (CNRT), che è arrivato al 24% delle preferenze, si è alleato così con l’Association of Timorese Democrats-Social Democrat Party ed il Democratic Party; insieme raggiungono il 51% dei voti. Se il presidente dell’isola, Jose Ramos-Horta, approverà la coalizione, Gusmao sarà probabilmente incaricato di formare il nuovo governo. Per ora si deve ancora attendere l’annuncio dei risultati da parte della Corte d’Appello perché questi si possano ritenere ufficiali.
Lo scenario appare ancora incerto. Lo storico Fretilin, partito che ha retto il Paese dal 2001, pur avendo vinto alle urne con il 29% dei voti, non accetta di essere relegato all’opposizione ed i suoi leader già minacciano una battaglia legale. “Non escludiamo la possibilità di allearci ad altri partiti – dichiara Harold Moucho, del Fretilin – non si può mettere da parte chi ha ottenuto la maggioranza delle preferenze”. Il partito, guidato dall’ex premier Mari Alkatiri, appare però isolato politicamente; la sua popolarità, inoltre, ha subito un forte crollo, quando l’anno scorso, non è riuscito ad evitare la grave crisi ceratasi tra militari disertori, esercito e bande criminali; gli scontri di aprile-maggio 2006 hanno provocato 37 morti e oltre 150mila sfollati a Dili e dintorni.
Per l’elettorato del giovane Stato, il Fretilin è colpevole di non aver risollevato la prostrata economia nazionale. A Timor Est quasi metà della forza lavoro è disoccupata e il reddito medio è al di sotto di un dollaro al giorno.