Un barlume di speranza a Beirut: Moussa fa incontrare Hariri ed Aoun
Il segretario della Lega araba oggi a Damasco per ottenere che la Siria spinga all’accordo i suoi alleati libanesi. Con un “Padre perdona loro, perché non sanno quel che fanno” il patriarca Sfeir replica alla campagna mossa contro di lui da Franjieh e Aoun.
Beirut (AsiaNews) – Barlume di speranza per la soluzione della crisi politica libanese: il segretario della Lega araba è riuscito, ieri, a far sedere intorno allo stesso tavolo il leader della maggioranza, Saad Hariri ed il “negoziatore” dell’opposizione Michel Aoun. Niente di decisivo, ma lo stesso Moussa ha affermato che “ci siamo messi d’accordo su alcuni punti” anche se “altri necessitano di una ulteriore discussione”, rinviata a dopo il fine settimana, che il segretario della Lega passerà a Damasco, per dove parte oggi.
La visita in Siria ha l’evidente obiettivo di spingere Damasco a premere sui suoi alleati libanesi perché siano concretamente disponibili all’opera di mediazione che Moussa sta conducendo. Nelle mani del segretario della Lega, peraltro, la prospettiva della prossima riunione del vertice arabo che dovrebbe tenersi proprio nella capitale siriana, con la minaccia di una diserzione saudita se, per allora, il Libano non avrà un presidente della Repubblica.
Quanto all’incontro di ieri a Damasco, svoltosi nella sede del Parlamento ed al quale ha preso parte anche l’ex presidente Amin Gemayel, Moussa si è rifiutato di scendere nei particolari.
Ancora ieri, intanto, il patriarca maronita Nasrallah Sfeir ha commentato con l’evangelico “Padre perdona loro, perché non sanno quel che fanno” gli attacchi verbali che sta subendo da parte di membri dell’opposizione, in particolare Suleiman Franjieh – che gli ha chiesto di dimettersi - e Michel Aoun, che ne ha misconosciuto il ruolo, definendolo “un normale cittadino.
Il cardinale si è espresso così nel corso dei saluti che ha rivolto a numerose delegazioni di personalità e di semplici fedeli saliti a Bkerke per portargli solidarietà. Egli ha aggiunto che la campagna contro di lui “non è la prima e non sarà l’ultima” e che, alla fine, si rivolgerà contro coloro che la stanno promuovendo. In serata, al termine di una riunione con alcuni vescovi maroniti ed il nunzio mons. Luigi Gatti, è stata diffusa una dichiarazione nella quale si ringraziano coloro che si sono recati alla sede del patriarcato, chiedendo che nei prossimi giorni ci si astenga da analoghe iniziative. (PD)
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