Un altro pastore protestante arrestato per proselitismo
Tashkent (AsiaNews/F18) – Il 18 aprile è stato arrestato a Muynak (Karakalpakstan) il pastore protestante Salauat Serikbayev con l’accusa di “incitamento all’odio religioso”, “avere guidato un gruppo religioso illegale” e “distribuzione di materiale che istiga all’estremismo religioso”. Rilasciato il giorno dopo, l’agenzia Forum 18 riferisce che Salauat Serikbayev nel 1999 era già stato 4 mesi in carcere e di recente lui e la famiglia hanno ricevuto ripetute minacce. A gennaio la polizia è irrotta in una casa privata di Nukus (capitale del Karakalpakstan) dove erano riuniti 18 protestanti tra cui Serikbayev, che è stato accusato di avere insegnato religione in modo illegale. L’inizio del processo era fissato per il 24 aprile. Il proprietario dell’abitazione, Grigory Ten, il 9 aprile è stato condannato alla multa di 496 dollari, superiore al salario medio di un anno.
Le nuove accuse contro Serikbayev sono le stesse con le quali il pastore Dmitry Shestakov è stato condannato a 4 anni di detenzione in un campo di lavoro. La “colpa” di Shestakov è di avere celebrato funzioni della chiesa pentecostale Full Gospel e tenuto materiale e letteratura religiosa. Arrestato il 9 marzo, è ancora in carcere in attesa del giudizio di appello. Intanto ad Andjian 3 membri del suo gruppo rischiano di finire sotto processo per la partecipazione alla chiesa.
Forum 18 riferisce che ad aprile la figlia di un pastore protestante è stata rapita da ignoti e rilasciata dopo ore. La famiglia aveva ricevuto minacce, visite ostili dai vicini, aggressioni, che sospetta ispirate dai mullah della locale moschea, furibondi per le conversioni operate dal pastore.
Sotto pressione anche le ong estere, accusate di fare “proselitismo religioso”. Il 17 aprile il ministro uzbeko della Giustizia ha detto all’agenzia russa Tass che attivisti della Friendship and Hope International (che dal 1995 svolge attività di sostegno umanitario) sono stati ammoniti per iscritto di cessare qualsiasi “attività missionaria”, con minaccia di sanzioni. Per la condanna spesso è sufficiente che qualche testimone dichiari di avere assistito ad opera di proselitismo.