Ucciso Al Farouq, leader di al Qaeda nel sud est asiatico
Lo conferma l'intelligence indonesiana, che lo aveva catturato nel 2002, durante le violenze interreligiose di Poso e Ambon. Il terrorista, evaso l'anno scorso dal carcere, è morto in un'operazione delle forze britanniche in Iraq.
Jakarta (AsiaNews) Omar Al Farouq, uno dei maggiori collaboratori di Bin Laden e leader di al Qaeda nel sud est asiatico, è morto lunedì scorso, 25 settembre, in un raid delle forze britanniche a Basra, Iraq. Lo ha confermato oggi Syamsir Siregar, capo dell'intelligence indonesiana (conosciuta anche come BIN), che nel 2002 era riuscita a catturare il militante nella provincia di West Java. Ora la moglie, un'indonesiana residente a Bogor, pretende dalle autorità di riavere il corpo del marito.
Dopo aver contattato i colleghi in Iraq, gli agenti della BIN hanno confermato la morte del terrorista. L'annuncio dell'operazione è arrivato a margine di un incontro tra Siregar, ex generale dell'esercito, e il presidente Susilo Bambang Yudhoyono.
Omar Al Farouq, alias Mahmoud Ahmad Asegaff, nato in Arabia Saudita, era sposato con Mira Augustina, dalla quale aveva avuto due figli: Al Gholia, 6 anni, e Al Hanun, di 4. Viveva nel villaggio di Cijambu, reggenza di Bogor, West Java. La BIN lo ha catturato nel 2002, dopo aver appreso della sua presenza a Poso, Sulawesi centrali e ad Ambon, Molucche, durante gli scontri di quegli anni tra cristiani e musulmani. L'intelligence indonesiana ha immediatamente consegnato l'uomo alla CIA; di lui si è tornati a parlare solo un anno fa, quando si è saputo della sua detenzione nel carcere di massima sicurezza di Bagram, in Afghanistan. Da qui era però riuscito ad evadere nel luglio 2005.
Ieri un avvocato musulmano ha comunicato alla moglie del terrorista la morte del marito. La donna ha subito chiesto che il corpo venga riportato in Indonesia. Riguardo questa possibilità Syamsir Siregar non ha voluto rilasciare commenti.