26/12/2005, 00.00
indonesia - tsunami
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Tsunami un anno dopo, Susilo prega coi sopravvissuti a Banda Aceh

di Mathias Hariyadi

La ricostruzione di Aceh è lenta per mancanza di mattoni e legname. Per ricostruire Nias occorrono ancora 10 anni.

Banda Aceh (AsiaNews) – "Pieghiamo il capo pregando per le vittime, ma onoriamo anche coloro che sono sopravvissuti" e che lavorano per ricostruire un futuro. Così il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono, nel giorno di commemorazione del tragico maremoto che ha distrutto la costa e l'interno della provincia di Aceh, nell'isola di Sumatra, la più vicina all'epicentro della scossa che ha causato lo tsunami lo scorso anno. Familiari, sopravvissuti, personalità dell'esercito e del governo si sono incontrati oggi fuori della città di Banda Aceh,  a Ule Lheu, dove si trova una fossa comune e un monumento alle vittime del maremoto. Susilo, insieme con dei bambini di Aceh hanno gettato dei fiori, mentre migliaia di presenti osservavano un minuto di silenzio.

Il presidente ha chiesto all'intera nazione indonesiana – la più colpita dallo tsunami con oltre 168 mila vittime – di pregare per le vittime, domandando ai sopravvissuti di non farsi trascinare dalla tristezza del passato e di avere ottimismo per ricostruire Aceh ancora più viva. Il presidente ha anche pranzato con i bambini orfani di Aceh a Lhok Nga.

A un anno dalla tragedia è stato inaugurato anche il nuovo sistema di sirene per l'allarme tsunami. Nella Grande moschea di Baiturrahman di Banda Aceh, alter migliaia di persone si sono raccolte per una preghiera comune guidata dal predicatore Muhammad Arifin Ilham, giunto appositamente da Jakarta.

In un rendiconto alla nazione, l'agenzia di riabilitazione e ricostruzione di Aceh e Nias (Badan Rehabilitasi dan Rekonstruksi/BRR Aceh-Nias), spiega che per la fine del 2006 saranno terminate 78 mila case per i sopravvissuti. Sono necessarie 120 mila case, fra Aceh e Nias. Heru Prasetyo, rappresentante del Gruppo di contatto con i donatori, ha spiegato che la Aceh-Nias BBR provvederà a 40 mila abitazioni. Le altre saranno costruite da organizzazioni non governative (ong) straniere.

Prasetyo ha spiegato che i piani di ricostruzione ad Aceh sono lenti per motivi tecnici. Vi è penuria di materiali come mattoni e legname. Egli ha chiesto a tutte le ong impegnate nella ricostruzione di provvedere al materiale per i loro bisogni.

Anche le infrastrutture sono un problema: "Le strade da Banda Aceh a Meulaboh, che sono l'unica via di accesso, hanno una capacità massima di 5 tonnellate. Non possiamo portare materiali che pesano oltre questa cifra", ha aggiunto.

Diverse ong locali hanno criticato il lavoro troppo lento della Aceh-Nias BRR. La coordinatrice dell'associazione dei poveri urbani, signora Wardah Hafidz, afferma che la Aceh-Nias BRR ha fatto troppo poco. A un anno dalla tragedia, nella zona di Aceh molte migliaia di persone vivono ancora sotto le tende.

Secondo William Sahbandar, presidente del Nias BRR, occorrono almeno 9-10 anni per ricostruire l'isola. "Quattro o cinque anni sono necessari per ricostruire le infrastrutture fondamentali – egli ha detto oggi . Poio ci vorranno ancora 4 o 5 anni per riportare la società al livello in cui si era nel 2004". Per la ricostruzione dell'isola di Nias sono necessari almeno 10 miliardi di dollari Usa.

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