Truppe israeliane iniziano la guerra nelle città della Striscia di Gaza
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) – Le forze di terra israeliane hanno iniziato a far penetrare i carri armati nelle città e i soldati sono impegnati a combattere nelle zone popolose di Gaza. Intanto Hamas continua anch’esso a lanciare razzi contro Israele.
Portavoci dell’esercito israeliano spiegano che il passo è necessario, dato che Hamas usa le zone civili come scudo e come nascondiglio per i suoi militanti. Stamane all’alba navi da guerra d’Israele hanno lanciato più di 25 colpi contro la città di Gaza. Nella notte l’aviazione ha condotto decine di raid. Un razzo da Gaza ha colpito una casa nella città di Ashkelon, ma non ci sono feriti.
L’esercito israeliano ha dichiarato che la capacità di Hamas a lanciare razzi è diminuita del 50% dall’inizio dell’offensiva di Israele cominciata il 27 dicembre scorso.
Personale medico a Gaza afferma che gli uccisi fra i palestinesi sono almeno 870; di essi la metà sono civili. Da parte israeliana i morti sono 14, compresi 10 soldati.
Il premier Ehud Olmert ha detto ieri che Israele “è vicino a raggiungere gli scopi che si è fissato”, ma che l’offensiva non è finita. Tel Aviv vuole la fine dei lanci di razzi contro cittadine israeliane del sud e che cessi il contrabbando di armi e munizioni attraverso tunnel dall’Egitto a Gaza.
La comunità internazionale continua a premere per la fine del conflitto, ma Israele e Hamas non hanno nemmeno accettato un cessate-il-fuoco proposto dal Consiglio di sicurezza dell’Onu.
L’esercito israeliano si vanta di aver ucciso in questi giorni almeno 300 militanti armati e capi di Hamas e forse altrettanti mediante i raid aerei. Ma organizzazioni umanitarie esigono da Israele di avere più cura della sicurezza dei civili palestinesi, tanto più che essi non possono fuggire in luoghi più sicuri, dato che le uscite dalla Striscia sono sigillate.
L’organizzazione Human Rights Watch accusa Israele di usare anche fosforo bianco nei bombardamenti, che provoca incendi e ustioni profonde sulla pelle e “non necessarie sofferenze” verso la popolazione civile. L’esercito israeliano ha negato di usare fosforo bianco, ma Hrw afferma di essere sicura dell’uso.
Nel mondo arabo e islamico, come pure in Europa, vi sono molte manifestazioni popolari a favore della causa palestinese. In generale però i governi preferiscono condannare Israele, senza elogiare Hamas, sottolineando con forza il problema umanitario. Il presidente indonesiano Susilo ha perfino messo in guarda dal “manipolare” il conflitto di Gaza per renderlo simbolo di una guerra internazionale (Israele-occidente-cristiani contro palestinesi-musulmani). Il gran mufti dell’Arabia saudita ha criticato le manifestazioni che avvengono nel mondo arabo a sostegno dei palestinesi, dicendo che è più importante raccogliere fondi per aiutare la popolazione.