Tripoli, estremisti islamici distruggono un mausoleo sufi del XV secolo
Tripoli (AsiaNews) - Ancora atti di discriminazione contro i musulmani sciiti libici. Ieri pomeriggio a Tajura, sobborgo di Tripoli, un gruppo di estremisti islamici ha fatto esplodere con un ordigno la tomba di Sidi Mohamed Landoulsi, mausoleo sufi risalente al XV secolo considerato monumento nazionale e protetto da una legge speciale. I residenti hanno definito l'atto come uno dei più gravi dalla fine dello scorso agosto 2012, quando in pieno giorno i salafiti hanno spianato con i bulldozer un complesso di tombe sufi situato nel centro della capitale.
Secondo fonti di AsiaNews, "gli islamisti sfruttano l'ignoranza della popolazione, che considera i santuari sufi come luogo di stregoneria. Purtroppo i salafiti stanno guadagnando consensi fra la popolazione, aumentando il clima di discriminazione nei confronti della minoranza sufi". Molte persone hanno condannato la distruzione del santuario, spingendo Sadat al-Badri, capo del Consiglio locale di Tripoli, a prendere per la prima volta una posizione contro gli estremisti, bollando l'atto come "contrario all'islam".
A due anni dalla morte di Muammar Gheddafi, il Paese non ha ancora un governo stabile in grado di garantire la sicurezza e il controllo sui confini ed è divenuto una sorta di porto franco per le milizie estremiste islamiche attive in Algeria e Mali. Da agosto gli estremisti islamici hanno già distrutto 70 santuari e moschee della minoranza sufi, corrente musulmana sciita considerata eretica dall'islam sunnita. Ai monumenti religiosi si aggiunge la distruzione di centinaia di tombe risalenti al periodo coloniale e di diverse biblioteche e centri culturali non islamici. Lo scorso 15 febbraio la città era insorta contro il tentativo di distruggere la statua della fontana detta "La Gazzella", monumento risalente al periodo coloniale, simbolo di Tripoli. (S.C.)
16/02/2013
14/06/2019 13:41