Tregua temporanea a Falluja; Al-Sadr rifiuta il disarmo delle milizie
Falluja (AsiaNews) Per la prima volta da 12 giorni, gli abitanti della città assediata di Falluja, hanno trascorso una notte senza i rombi degli aerei e le detonazioni di missili e delle raffiche dei cecchini. Ahmad Al-Hardan, capo delegazione di Falluja, è ritornato dai colloqui avuti con le autorità americane con molto ottimismo. Al-Hardan ha dichiarato che i responsabili del linciaggio dei cadaveri dei 4 americani, alla base dell'assedio americano della città, saranno giudicati dalle autorità giudiziarie di Falluja. In cambio le truppe americane hanno accettato di ritirarsi dal ponte vecchio di Falluja, che conduce all'ospedale della città e permetterà a medici, infermieri, pazienti e ambulanze di raggiungere l'ospedale.
Entro oggi le truppe americane leveranno il blocco anche da altre zone fuori città, finora off-limits, dove si pensa vi siano cadaveri e feriti sotto le macerie delle case distrutte dai bombardamenti.
Il presidente del Consiglio Islamico degli Ulema, Abdel Salam Al-Kbissi, ha definito la situazione "molto critica", prospettando un ribellione anche a Baghdad nel caso non venisse rallentata la morsa nei confronti della città di Falluja . Al-Kbissi ha poi espresso dubbi su un possibile ritiro degli americani da Falluja "intorno alla quale stanno scavando delle trincee, che dimostra la loro volontà di restare e di proseguire l'assedio ».
Su un altro fronte, ed in una prima sua apparizione pubblica da giorni, il giovane imam ribelle Muqtada Al-Sadr è riapparso a Kufa; negli ultimi giorni era stato visto a a Najaf. Muqtada Al-Sadr ha negato aver accettato "il disarmo dio Al-Mahdi" il suo esercito armato, ed ha chiesto il ritiro delle truppe americane dall'Iraq . Al-Sadr ha parlato della necessità di "processare coloro che hanno commesso dei crimini contro il popolo iracheno" in chiaro riferimento alle truppe stranieri.(PB)