Tregua fra governo e maoisti durante il vertice buddista
Kathmandu (AsiaNews/Agenzie) Le autorità nepalesi hanno decretato una tregua unilaterale di 3 giorni a Lumbini, nella terra natale del Buddha nel Nepal sud-occidentale. Il motivo: permettere il regolare svolgimento della conferenza internazionale sul buddismo in programma a fine novembre.
"In occasione della conferenza lo Stato non intraprenderà alcuna iniziativa militare nella zona di Lumbini" ha detto Dip Kumar Upadhyay, ministro nepalese della cultura, del turismo e dell'aviazione civile. Il meeting comincerà il 30 novembre e durerà 3 giorni.
La conferenza verrà inaugurata dal re Gyanendra e vedrà la presenza di teologi, monaci e dignitari di 40 paesi. Uno degli obiettivi della conferenza è fare di Lumbini "la città della pace nel mondo", attirando turisti e pellegrini nei luoghi santi del regno himalayano. La città, dichiarata patrimonio mondiale dell'umanità dall'Unesco, ospita dei musei e un giardino sacro, in cui (secondo la tradizione) nacque il Buddha, nel 623 a.C.
Le truppe ribelli maoiste, in lotta da quasi un decennio con il governo, non hanno voluto commentare la notizia.
Dal 1996, anno in cui è iniziata la rivolta delle truppe ribelli maoiste, più di 10 mila persone sono morte, di cui i due terzi fra i miliziani. I maoisti si battono per l'abolizione della monarchia e l'instaurazione di un regime comunista nel Nepal. Giorni fa sono scoppiati altri focolai di guerra nella zona occidentale del regno: fonti indipendenti affermano che vi sono state numerose vittime, senza indicare una stima precisa. Secondo le autorità sono morti 66 ribelli e 10 soldati dell'esercito regolare; la guerriglia smentisce le cifre fornite dal governo, indicando 9 morti fra i ribelli, 19 fra le fila dell'esercito.